Sono entrati in camera di consiglio i giudici che devono decidere la sorte di Silvio Berlusconi nel processo Mills. Al termine dell'ultima udienza, dedicata alla conclusione delle arringhe difensive dei legali dell'ex presidente del Consiglio, il tribunale presieduto da Francesca Vitale si è ritirato per emettere la sentenza destinata a chiudere un processo che, nelle sue diverse edizioni, si trascina ormai dal 2004. La sentenza è attesa per le 15. In mattinata, Ghedini e Longo avevano ribadito le loro richieste: obiettivo primario, l'assoluzione del Cavaliere con formula piena "per non avere commesso il fatto"; se proprio il tribunale non ritenesse possibile assolvere l'imputato, dichiarazione di non luogo a procedere perché il reato é prescritto.
Ai giudici, Ghedini ha prodotto un'ultima memoria difensiva scritta insieme a Longo, e anche la memoria scritta direttamente da Berlusconi e già circolata nella giornata di ieri. Tema centrale degli interventi dei difensori questa mattina: l'avvocato inglese David Mills non venne affatto corrotto da Berlusconi in occasione delle sue testimonianze davanti alla magistratura milanese, per il semplice motivo che Mills non fu affatto reticente, e anzi raccontó per filo e per segno come era stato creato il sistema di contabilità off shore della Fininvest, tanto che la sua testimonianza fu decisiva nella condanna di Berlusconi nei processi All Iberian e Guardia di finanza.
I seicentomila dollari arrivati sui conti di Mills nel 1998, hanno sempre sostenuto i difensori del Cavaliere, non venivano quindi dalla Fininvest ma dall'armatore napoletano Diego Attanasio, legato a Mills da intrecci finanziari e contabili.Ora la parola spetta ai giudici. La Procura della Repubblica, rappresentata dal pm Fabio De Pasquale, ha chiesto per Berlusconi la condanna a cinque anni di carcere per corruzione in atti giudiziari.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.