Il procuratore reale lascia l’indagine su Lady D

Troppo lavoro, questa è la scusa ufficiale con cui il «Royal Coroner», il magistrato che ha la responsabilità delle indagini che coinvolgano membri della famiglia reale britannica, ha spiegato la decisione di abbandonare l’inchiesta sulla morte della principessa Diana. Una mossa che ha suscitato polemiche e dato nuovo vigore alle teorie del complotto che da sempre abbondano sulla tragica scomparsa di Lady Di. Michael Burgess ha infatti dato le dimissioni l’altro giorno, affermando che il peso di lavoro era eccessivo: il suo incarico di medico legale in Surrey, unito all’inchiesta, rendeva ormai l’impegno una mole «pesante e costante».

L’indagine della polizia, portata avanti dal 2004 dall’ex capo di Scotland Yard John Stevens, avrebbe dovuto portare a Burgess le sue conclusioni il mese prossimo, per avviare la seconda fase dell’inchiesta giudiziaria. Ora un rinvio sarà inevitabile, e cresce la sensazione che la verità finale su Diana, a nove anni dalla sua scomparsa, si stia allontanando. Il Coroner ha chiesto di essere sostituito da un alto magistrato.

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