Produrre consumando meno energia: ecco l'obiettivo 20-20-20

Un motivo di particolare interesse per i visitatori di PLAST 2012 è il gran numero di macchine di processo e apparecchiature ausiliarie che offrono un risparmio dei consumi energetici rispetto ai modelli costruiti e venduti fino a pochi anni fa

Produrre consumando meno energia: ecco l'obiettivo 20-20-20

Produrre consumando meno energia, all'insegna del lavoro eco-sostenibile ma anche del risparmio eonomico per le aziende. Anche a PLAST 2012 questo è l'obiettivo che si vuol perseguire. La Direttiva 2009/125/CE del 21 ottobre 2009, meglio nota come Direttiva Ecodesign, stabilisce infatti che, nell'interesse dello sviluppo sostenibile, va perseguita la progressiva diminuzione dell'impatto ambientale complessivo di tutti quei prodotti che utilizzano, producono, trasferiscono o misurano energia o che ne sono in qualche modo connessi.

In questa ottica, un motivo di particolare interesse per i visitatori di PLAST 2012 è il gran numero di macchine di processo e apparecchiature ausiliarie che offrono un risparmio dei consumi energetici rispetto ai modelli costruiti e venduti fino a pochi anni fa. L'impegno dei costruttori italiani ed esteri a perseguire l'ambizioso obiettivo posto all'industria dall'Unione Europea è concreto: riduzione dei consumi energetici del 20% entro il 2020.

Le associazioni di categoria del comparto hanno stimato che nell'attività di trasformazione delle materie plastiche e della gomma, nella sola Europa, si consumano attualmente 66,5 terawatt per ora (TWh), di cui poco più di un terzo strettamente correlato alle sole macchine di processo e i circa due terzi restanti relativi alla gestione degli impianti, al riscaldamento e all'illuminazione. Un risparmio complessivo del 20% relativo alle sole macchine comporterebbe un contenimento dei consumi di energia di almeno 4,5 TWh entro il 2020.

Risparmio in realtà stimato per difetto perché nella realtà il parco-macchine europeo nelle imprese che trasformano materie plastiche e gomma ha un'età media piuttosto alta (nel comparto dello stampaggio a iniezione una macchina è sostituita dopo almeno 15 anni) e, a parità di produzione oraria, i consumi sono tanto più elevati quanto più lontano dall'attuale stato dell'arte è stata l'arrivo sul mercato dei macchinari.

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