La produzione cinese di «black cab» salverà i taxi londinesi dal rischio estinzione

Nella capitale britannica il «Vito» della Mercedes sembra stia per soppiantare il modello che la London taxis international produce dal 1958 sempre con le stesse intramontabili linee. Ma nel frattempo in Cina impazza un veicolo assolutamente identico costruito dalla Geely su licenza inglese

Una volta sparito l'ultimo esemplare da Londra, i «black cab» potrebbero ricomparire quasi dall'altro capo del mondo, in Cina per la precisione dove sembra abbiano grandi estimatori. Se infatti da una parte l'invasione di un nuovo taxi della Mercedes, che ha già conquistato il 24 per cento del mercato, potrebbe soppiantare il vecchio modello in servizio dal 1958, il gigante giallo ha aperto l'anno scorso le porte a una delle più famose icone britanniche. A giungo dell'anno scorso infatti la cinese «Geely», ha iniziato costruirà su licenza il TX4, ultima evoluzione del tipico taxi londinese. La commercializzazione nel grande Paese asiatico è iniziata a giugno e il prezzo per il «black cab» made in China è stato fissato in 27mila sterline, ovvero poco più di 30.500 euro.
Ma se in Cina il taxi londinese sta spopolando, patria rischia invece l'estinzione come il panda. Lo riporta il «Wall Street Journal», spiegando che ormai resta solo una società a produrre questo particolare veicolo e che dal 2008 si è aperta una breccia nelle rigorose normative che regolano il settore nella City: tra diverse polemiche in quell'anno è stata approvato l'uso di un nuovo modello, chiamato Vito, basato su un furgone Mercedes dalle linee moderne che ha fatto storcere il naso ai più «tradizionalisti».
Non che il rivale dei taxi tradizionali costi meno: entrambi i modelli si aggirano sulle 35 mila sterline, ma il modello Daimler-Mercedes vanta costi di esercizio più bassi grazie ai consumi, prosegue il noto quotidiano finanziario: «Vito» ha una media di 8 litri per 100 chilometri, contro i 12 litri per 100 chilometri dei «black cab». E dopo il fallimento della Metrocab nel 2006, resta solo la London Taxis International, controllata dalla Manganese Bronze Holding, a produrre il modello tradizionale, il cui disegno originale risale al 1958. Nel luglio scorso la Lti ha riferito di perdite superiori al previsto e non conta di tornare in utile entro il 2010. Intanto dal lancio a oggi il rivale Vito di Mercedes ha già conquistato un 24 per centro sulle nuove vendite di taxi a Londra.
Resta invece da capire se i nuovi modelli eviteranno ai tassisti londinesi la dura selezione per prendere la licenza. Per legge infatti l'autista deve essere in grado di decidere quale strada scegliere in funzione del luogo di destinazione o delle condizioni del traffico senza fermarsi a consultare una mappa, ricorrere al navigatore satellitare o consultare per radio la propria centrale.

Conseguentemente lo «Knowledge of London Examination System», noto semplicemente come «The Knowledge» è il profondo studio delle strade di Londra e dei suoi luoghi di interesse che l'autista di taxi deve conoscere per ottenere la licenza di «black cab». Un esame messo a punto nel 1865, e pochissimo cambiato in questi 150 anni, superato soltanto dopo una media di 12 tentativi.

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