Milano - Ha staccato il crocifisso appeso al muro di un’aula e lo ha gettato via. In un cestino secondo alcuni testimoni - a terra precisa invece il preside della scuola. Il protagonista della «prodezza» - che risale alla settimana scorsa - è un insegnante di un istituto tecnico di Lecco. È stato un altro docente a segnalare il fatto al dirigente scolastico. Al termine di un’accesa discussione con i suoi studenti il professore li ha lasciati uscire dall’aula e poi, in un momento di rabbia, ha «cestinato» la croce.
Il ministro per la Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli ieri ha chiesto al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini di intervenire: «Il gesto commesso da questo professore - ha osservato Calderoli - è assolutamente odioso e blasfemo, in quanto non si è limitato soltanto a rimuovere il crocifisso dal muro ma lo ha addirittura gettato nel cestino per i rifiuti». «Ma al di là della posizione personale e delle implicazioni religiose - ha aggiunto il ministro - esiste una legge, e i professori dovrebbero essere di esempio in positivo e certamente non in negativo». Il preside, Roberto Peverelli, ha informato dell’episodio il provveditore Fausto Gheller, ed è stato subito aperto un provvedimento disciplinare.
L’insegnante si è scusato con una lettera con il preside, i colleghi e gli studenti: «Si è trattato solo di un momento di nervosismo» la sua giustificazione.
Considerate le scuse, il dirigente si è detto orientato ad applicare una sanzione più lieve, che rientra nei suoi poteri: fino a 10 giorni di sospensione dall’insegnamento e dallo stipendio. La Curia milanese, con il responsabile della Pastorale giovanile don Carlo Luoni, parla di «un gesto di disprezzo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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