Sala cerca pr anti smog ma l'inquinamento sale

Caccia a due collaboratori esterni per sensibilizzare i cittadini sul Piano Aria: propaganda di regime

Sala cerca pr anti smog ma l'inquinamento sale

Il Comune cerca un esperto per il «coinvolgimento, la sensibilizzazione e la partecipazione dei cittadini» agli impegni contenuti nel Piano Aria e Clima approvato un anno fa dal Consiglio (e bocciato dal centrodestra). Il capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi, che non le manda a dire, lo aveva definito «un enorme ma inutile comunicato stampa: 968 pagine, una serie di buone intenzioni, con alcuni errori, ma senza alcuna conseguenza pratica».

Anche se dentro c'è una sintesi della battaglia anti auto che la giunta Sala porterà avanti nei prossimi anni, dalla stretta in Area B e C al taglio dei posteggi. E sono due i collaboratori esterni che il Comune arruolerà per portare avanti il Piano Aria, da ieri sono on line gli avvisi di selezione. Non ha trovato figure idonee all'interno della nutrita macchina comunale («la ricognizione interna ha dato esito negativo») anche se la ricerca è stata flash, si è svolta in tre giorni, dal 27 al 30 gennaio. In un caso il professionista ricercato, si legge nella determina dirigenziale, «sarà chiamato ad eseguire in autonomia» una serie di compiti, dalla «messa a punto di progetto di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini in sperimentazioni e pratiche locali» alla «messa a punto di un Piano di informazione e sensibilizzazione dei cittadini» e «di informazione e comunicazione alle imprese». Il Piano è diviso in cinque punti: salute, connessione e accessibilità, energia, temperatura e consapevolezza, le azioni pianificate dal Comune puntano a «una maggiore qualità della vita in città, all'abbattimento delle emissioni inquinanti, il contenimento del surriscaldamento terrestre».

Per il primo incarico viene richiesto un impegno totale di circa 368 giornate (178 nel 2023 e 190 nel 2024), verrà corrisposto un stipendio pari a 118mila euro (circa 320 euro al giorno). L'altro collaboratore - profilo senior, 55mila euro di stipendio per un impegno di circa 250 giornate - dovrà occuparsi invece tra le altre cose dello «sviluppo delle azioni di miglioramento della qualità dell'aria emergenziali, strutturali e contenute nel Piano Aria e clima», nonchè «delle correlate attività di monitoraggio e interazione con enti portatori di interesse a tutti i livelli nazionali e internazionali».

Si coordinerà con altre direzioni del Comune ma lavorerà in modo autonomo. Il solito Monguzzi, che nei giorni scorsi dopo l'ennesima sconfitta al Tar del Comune «che fa seguito a quella sull'appalto rifiuti, la gestione del verde, il divieto dei botti» definiva la sua giunta «dilettanti allo sbaraglio» e suggeriva al Comune di assumere «persone competenti invece di comunicatori che ci riempiono di banali ovvietà» ieri ha pubblicato su Facebook i dati dello smgo in salita negli ultimi giorni. «Superati i 100 microgrammi al metro cubo per il Pm10 e il Pm2,5 è sette o otto volte oltre i limiti di allarme dell'Oms. Essendo un ecologista che ha a cuore la salute delle persone, mi arrabbio. Forse una riflessioncina sulla non efficacia delle misure del Comune andrebbe fatta».

Nello specifico, il Pm10 è off limits da sei giorni consecutivi in città, i valori rilevati dalla centralina Arpa di via Senato, quella collocata quindi all'interno di Area C, segnava 58 microgrammi al metro cubo il 10 febbraio (il limite è 50), 70 l'11 febbraio, 65, poi 75 e 85 nei tre giorni successivi e ieri la punta è salita a 107. E da oggi scattano i divieti anti smog temporanei di «primo livello» della Regione.

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