Non usa un linguaggio da Guerra Fredda, non parla di puntare i missili nucleari contro chi può minacciare la sicurezza della Russia, ma il presidente Vladimir Putin è comunque molto diretto, spesso duro e sarcastico nei confronti della Nato.
L'incontro tra Putin e i capi di Stato dell'Alleanza Atlantica, svoltosi a Bucarest a margine del vertice Nato, non si è trasformato nella temuta rissa, ma certo Putin ha detto chiaramente quello che non è disposto ad accettare e cioè un ulteriore allargamento dell'Alleanza verso Est: «Si tratterebbe di una minaccia diretta alla nostra sicurezza, che ci costringerebbe a prendere appropriate misure».
Il riferimento è al futuro ingresso nella Nato di Georgia e Ucraina, che il segretario generale della Alleanza, Jaap de Hoop Scheffer, ha detto non essere questione di «se», ma di «quando». La Nato rivedrà a dicembre la richiesta di ammissione dei due Paesi al Map, il programma di preparazione all'ingresso nella alleanza.
Putin ha poi ribadito la sua opposizione ai progetti di difesa antimissile statunitensi, che proprio in occasione del vertice di Bucarest la Nato ha deciso di condividere. Gli Stati Uniti però non disperano che Mosca possa ammorbidire la sua posizione nel corso dei colloqui bilaterali che si svolgeranno a Soci nel weekend.
Putin ha anche ridotto la disponibilità ad aiutare le attività di stabilizzazione dell'Afghanistan: la Nato sperava che la Russia avrebbe accettato di far transitare sul proprio territorio rifornimenti diretti all'Afghanistan, così come di aprire corridoi nel proprio spazio aereo e accettare anche il passaggio di truppe. Il presidente russo ha invece solo acconsentito il passaggio di rifornimenti non bellici, ma niente aerei o soldati.
In compenso Putin ha mostrato qualche apertura sulla possibilità che la Russia torni ad applicare il trattato sulla limitazione degli armamenti convenzionali, il Cfe, dopo aver «congelato» la propria partecipazione lo scorso dicembre. Putin ha detto che se la Nato farà un passo avanti, accettando alcune richieste russe, un compromesso potrà essere raggiunto. In effetti la Nato ha già avanzato una serie di proposte sul Cfe già da mesi e attendeva una risposta da Mosca. Che è arrivata ieri, in termini generali.
Putin ha anche affermato di considerare impossibile una riedizione della Guerra Fredda, ma intanto non ha evitato di criticare Usa e Nato sulla questione iraniana, suggerendo di recuperare il dialogo, invece di esacerbare il confronto.
Insomma, Russia e Nato concordano solo sul fatto di non essere d'accordo su quasi tutto, ma quantomeno le discussioni continuano e con un clima meno teso.
La Nato intanto chiude il vertice con un nuovo piano integrato sull'Afghanistan, che non contiene né scadenze né un calendario per il ritiro delle truppe, come qualche Paese membro aveva chiesto, ma che prevede comunque una serie di verifiche e di traguardi da raggiungere con una azione integrata militare, economica, politica. Quanto alle truppe addizionali, oltre al beau geste francese che riguarda più di 700 soldati, per ora gli impegni concreti sono pochini.
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