Quadri a prezzo di saldo alla fiera d’arte anti crisi

Se il mondo fosse chiaro l'arte non esisterebbe, scriveva il filosofo francese Alberto Camus. E allora, nella confusione totale dell’attuale congiuntura, tra crollo dei mercati e repressione fiscale, chi ha il coraggio di investire nell’arte di domani? Nel dubbio, almeno per quanto riguarda i comuni mortali amanti del contemporaneo, meglio spendere poco. Diciamo, il giusto. È proprio questo lo spirito con cui giovedì si apre al pubblico, nei capannoni di Superstudiopiù di via Tortona, la seconda edizione di Affordable Art Fair, la fiera d’arte a prezzi calmierati. Negli stand, infatti, saranno esposte soltanto opere inferiori a 5.000 euro, che oggi come oggi non sono bruscolini, ma niente a che vedere con le cifre a 4-5 zeri a cui sono abituati gli avventori delle fiere maggiori, come quella che si è appena chiusa a Bologna. L’idea non è affatto nostrana ma è importata dal Regno Unito, dove pure mercanti e gallerie non se la passano bene come qualche anno fa. Ma qui a Milano, giurano gli organizzatori, il successo è garantito, prova ne è l’aumento degli espositori salito a 77 rispetto ai 60 dello scorso anno che hanno registrato vendite per circa un milione di euro. Una cifra considerevole per una piccola fiera, ma il dato più interessante è che gli acquisti hanno riguardato in media opere d’arte di una fascia di prezzo non superiore ai 1.200 euro. «È la dimostrazione che la formula è vincente - dice Marco Trevisan, direttore di AAF - ovvero che questa fiera riesce a stimolare i nuovi e piccoli collezionisti, che rappresentano la categoria più penalizzata dalla crisi». Inutile dire che chi si aspetta di trovare capolavori o fare grandi affari resterà deluso, nel senso che le gallerie che occupano gli stand (55 italiane e 22 straniere) appartengono a una fascia cosiddetta giovane e stesso dicasi per il livello degli artisti, prevalentemente emergenti. Ma le eccezioni non mancano, dal momento che in via Tortona saranno presenti anche mercanti intelligenti come i milanesi Glauco Cavaciuti, Fabbrica Eos o Spazio Farini, e nella fascia sotto i 5.000 euro non mancano opere di piccolo formato di validi artisti come Marco Lodola, Alfredo Rapetti o Massimo Galimberti. D’altronde lo spirito dell’iniziativa non è certo quella di proporre investimenti, chiarisce Trevisan «bensì riscoprire il piacere di acquistare opere d’arte che piacciono per il solo gusto di averle in casa».
Più stand e spazi più ampi rispetto alla scorsa edizione (oltre 4.000 metri quadri), per una fiera che mette in mostra soprattutto pittura ma anche tanta fotografia. Non mancheranno iniziative speciali come uno spazio bimbi con laboratori d'arte creati ad hoc per i più piccoli e uno spazio workshop con dimostrazioni pratiche delle tecniche artistiche, aperti a tutti e gratuiti. E poi appuntamenti dedicati all’arte e alla cucina che si svolgeranno, in maniera non convenzionale, attorno alla cucina isola di «LAGO»: ogni pomeriggio da venerdì a domenica, si svolgeranno incontri gratuiti di diverso tipo sull’arte, il primo collezionismo, degustazioni e performance interattive. Giovedì, dalle 18 alle 22, solidarietà con l'associazione Dynamo Camp, che presenta un’iniziativa dedicata alla camp di Terapia Ricreativa strutturato per bambini affetti da patologie gravi o croniche.

Per l'occasione alcuni galleristi ed artisti si sfideranno ai fornelli coordinati da un noto chef, Matteo Torretta, Miglior Chef Emergente d'Italia nel 2010, dando vita ad un Cooking Show. E, infine, anche un tocco di burlesque con le performance tra gli stand di Miss Sophie Champagne, perchè tutto quanto fa spettacolo.

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