Francesca Lojola
Le famiglie, finanziariamente più «erudite» rispetto al passato, ricorrono al debito come elemento di equilibrio del bilancio familiare e di sviluppo delle capacità dinvestimento in immobili e beni di consumo: in sintesi, ricorrono al credito per migliorare la qualità di vita. Nonostante tutto ciò, il livello di indebitamento delle famiglie italiane è in modo significativo inferiore rispetto ai valori medi dei Paesi europei, e sembra scongiurato un pericolo di sovraindebitamento. Le famiglie però, mostrano altri interessanti indirizzi che gli studi di settore ancora non colgono: pare si stia aprendo una seconda fase dellapproccio al credito; una fase più meditata e relazionale dopo gli impetuosi sviluppi degli anni precedenti. Dopo un primo momento di ricorso disordinato allo strumento, favorito dalla scarsa conoscenza e dal prevalere della domanda sullofferta, ne sta seguendo un secondo più razionale ed efficace. Lanalisi del costo/efficacia delle operazioni sostenute è attività che sta crescendo contemporaneamente alla richiesta di prodotti atti a ciò. Lofferta di prodotti di ristrutturazione del debito (cioè la conversione di più prodotti dal credito al consumo, al mutuo, alla cessione del quinto dello stipendio in un unico prodotto di mutuo a minor corso e a maggiore efficacia) sta iniziando: alle famiglie si liberano risorse sia per ulteriori consumi sia per investimenti in prodotti previdenziali e, seppur in tono minore, di investimento. La famiglia è, riprendendo un famoso slogan di Giuseppe De Rita, sempre più una «SpA», capace di indebitarsi nei momenti favorevoli di tassi bassi per patrimonializzarsi, quindi di ristrutturare il debito per liberare risorse verso altri investimenti: il modello di famiglia «formica» pare essere scomparso anche nelle aree più tradizionaliste del Paese.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.