Li si ritrova nei palinsesti tv puntualmente durante le feste natalizie perché loro i musical hanno quel potere di farti vedere la realtà da un altro punto di vista. E siccome il musical sono nati a teatro, a teatro si torna. Tanto più a Natale.
A Milano sono in arrivo musical su vari palcoscenici: due dei titoli più attesi portano la firma di Federico Bellone, regista di alcuni dei migliori allestimenti italiani, basti pensare a titoli come «Mary Poppins», passando per «Charlie» e la «Fabbrica di Cioccolato» per arrivare a quel «Phantom of The Opera» con cast internazionale che della stagione scorsa ha segnato il punto più alto di questo genere in Italia. «Dirty Dancing» al Carcano da oggi al 6 gennaio e «Anastasia» agli Arcimboldi dal 25 dicembre al 12 gennaio sono due spettacoli perfetti per le feste. Il primo approda in Italia nell'ultima versione voluta dall'autrice Eleanor Bergstein (sceneggiatrice anche dell'omonimo film di culto del 1987, con Patrick Swayze e Jennifer Grey) e, per quanto possa sembrare paradossale, «non sarà un musical». A dirlo è proprio Bellone, che già dieci anni fa, con i medesimi protagonisti Gabrio Gentilini e Vanessa Innocenti, aveva portato la vecchia versione del titolo in Italia: «La stessa Bergstein spiega il regista milanese ha sempre sostenuto che questa sua creazione non deve essere un musical in senso stretto, semplicemente perché la musica fa parte della storia, resta insomma una fonte realistica: esce da un juke box, viene ballata e cantata ma sempre se c'è qualcosa che la genera sul palco, nel cuore della situazione narrata. Non dimentichiamo che la storia si svolge in un villaggio turistico negli anni '60, protagonisti un maestro di ballo di nome Johnny Castle e una ragazza, che lui chiama Baby. Definirei dunque Dirty Dancing un'opera di prosa con musiche». Il secondo spettacolo che porta la firma di Bellone è Anastasia il Musical, show delle feste sul grande palcoscenico degli Arcimboldi: prodotto da Broadway Italia, ispirato al film che valse l'Oscar a Ingrid Bergman nel 1957 e al film d'animazione «Fox» che seguì nel 1997, «Anastasia» è la versione italiana del musical teatrale di Lynn Ahrens e Stephen Flaherty. Un tuffo nella storia dell'unica sopravvissuta della famiglia Romanoff al colpo di stato bolscevico del 1917. Particolare pregevole di questo allestimento, la presenza di un'orchestra live.
«Questo è uno dei titoli che, insieme a quelli della rinascita Disney negli anni 80 e '90 spiega Bellone ha tutto per conquistare il pubblico: i brani, il rispetto del libretto ma con scenografie inedite; il Palazzo d'Inverno dei Romanoff si trasforma in tante altri scenari, c'è una tempesta sul palcoscenico, fantasmi che danzano nell'aria.
La forza di questo spettacolo è nell'emotività della storia, degli interpreti, e posso dire che è uno dei lavori che mi ha coinvolto di più in questi anni». Non è finita qui per Bellone perché, rivela il regista, «a primavera, con un cast americano, partiremo col progetto Houdini, cui pensiamo da lungo tempo».
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