Quanto manca Mourinho al calcio italiano

Nel libro "L’alieno Mourinho" Sandro Modeo spiega come l’allenatore più famoso e vincente del mondo sia diventato se stesso. Cosa rende speciale - e unico - il tecnico di Setubal: dagli allenamenti che applicano le neuroscienze alla irrefrenabile pulsione di vittoria e cambiamento

Quanto manca Mourinho al calcio italiano

Milano - Se nè andato solo pochi mesi fa, dopo che aveva vinto tutto. Se n'è andato da vincitore, lasciando molti rimpianti tra i tifosi dell'Inter, che lo amavano. Ma se n'è andato lasciandosi alle spalle anche moltissimi "nemici". Del resto Josè Mourinho è così: o si ama o si odia. Non esistono vie di mezzo. Difficile trovare un personaggio come lui, in grado di  catalizzare su di sé attenzioni e polemiche, come un perfetto parafulmine, proteggendo dallo stress i propri giocatori. Dopo aver centrato una splendida - e per certi versi irripetibile - tripletta, ha deciso che la sua avventura italiana era terminata. E se n'è andato in Spagna, al Real Madrid. Sono passati pochi mesi. Eppure ci manca già. E' inutile nasconderlo.

Mourinho l'extraterrestre Per chi non conosce bene il calcio sarà difficile, forse, apprezzare fino in fondo "L’alieno Mourinho", il libro in cui Sandro Modeo spiega come l’allenatore più famoso e vincente del mondo sia diventato se stesso. La faccia umana e quella demoniaca di Mourinho vengono tratteggiate in un turbine organizzato di notazioni psicologiche, rimandi letterari, misteriose o concrete analogie con tecnici del passato, ma anche attraverso un’analisi dei metodi di preparazione e di allenamento del portoghese. Resi originali e tremendamente efficaci, visti i risultati, dall’applicazione delle neuroscienze.

Il segreto di Josè Molti si chiedono come abbia fatto Mourinho a vincere così tanto in così poco tempo? O anche: come fa a vincere ovunque vada? Modeo non risponde solo a questi interrogativi, ma riflette anche sul perché il tecnico di Setubal lasci le sue squadre in genere dopo due anni (tre al Chelsea, e il terzo fu il peggiore). Una pulsione di vittoria e di cambiamento che ha a che fare con il tragico della vita e con il destino mortale degli uomini, secondo l’autore. Che si sforza di illuminare anche i lati oscuri dell’oggetto di indagine, ma in definitiva ne è affascinato e conquistato pressochè senza riserve.

Il gesto delle manette Il libro di Modeo parte dal gesto di Mourinho che sarà ricordato di più in Italia, quello delle manette. Un’immagine che rimanda alla capacità di divincolarsi da ogni situazione soffocante o conclusa. Mourinho che fa vincere tutto all’Inter e la sera stessa del compimento se ne va al Real Madrid. Ormai la terapia ha funzionato: una società che da 45 anni non alzava la Coppa dei Campioni - si chiamava ancora così - ha superato le sue nevrosi, vinto "la paresi psichica" e, per dirla con Mourinho, "niente sarà mai più uguale". Con lui o senza di lui (ma questo si vedrà).

Porto, Chelsea e Inter Dopo essersi già dedicato a squadre che non avevano mai vinto al massimo livello (Porto) o che non vincevano in patria da decenni (Chelsea). Ora il Real, che da anni assiste frustrato alla gloria del Barcellona.

La politica e la cultura, la scienza e la filosofia, come sfondo e intreccio della vicenda eccezionale di un allenatore di calcio. Un uomo tanto moderno, anche negli aspetti ambigui o criticabili, quanto tradizionale.

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