Quanto sono sopravvalutati gli autori che parlano di cose sopravvalutate

La nuova raccolta di Einaudi è una agghiacciante collezione di banalità

Quanto sono sopravvalutati gli autori che parlano di cose sopravvalutate
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Ah, i libri collettivi di racconti! Dove prendi degli autori, gli assegni un tema come a scuola, e loro lo sviluppano. È già un problema se fai un'ammucchiata di scrittori veri, se poi prendi degli autorini la frittata rilegata è fatta. Nella fattispecie sto parlando di Aragoste, champagne, picnic e altre cose sopravvalutate, edito da Einaudi Stile Libero. Nell'ammucchiata ci sono Alessandro Baricco, Teresa Ciabatti, Francesco Piccolo, Veronica Raimo, Guia Soncini e altri intruppati.

L'insana idea è venuta a Arnaldo Greco: «ho provato a domandare ad alcuni autori cosa per loro fosse sopravvalutato e quelle che seguiranno sono le loro repliche». Arnaldo Greco pare consapevole, parla di «autori» (chiunque è un autore di ciò che scrive) e non di scrittori, ma non poteva chiederglielo al telefono? Perché gli autori, gli autorini tutti della sinistra radical chic (sennò mica era Einaudi), si mettono al banco e eseguono il compitino. Molti vanno fuori tema, ma che importa.

Vi faccio una sintesi. Con mia grande sorpresa il migliore è Francesco Piccolo, il suo compito me lo ha fatto rivalutare di due punti, quindi adesso ne ha due. Tema di Piccolo: viaggiare è sopravvalutato, l'orrore delle vacanze. «Le persone in vacanza sono euforiche. Dicono che le spiagge tutte uguali sono molto diverse una dall'altra, fanno delle classifiche di preferenza, cercano di spiegarti quali sono le differenze ma sono tutte uguali». Piccolo, pur senza la mia scrittura, si è parentizzato, perché è un tema che ho trattato io più volte, poteva farne un articolo, ma in ogni caso bravo: sempre meglio cercare di copiare me che altri.

Il resto, una lagna dopo l'altra, un'idiozia dopo l'altra. La più comica è Veronica Raimo, la sorella di Christian Raimo (mi confondo sempre, poi mi ricordo che lei è quella bella e lui quello comunista). Di cosa ti parla la Raimo? Del blocco dello scrittore. Il punto comico non è il blocco, che vista la sua produzione conosce bene, ma che ritenga che grazie al blocco sia una scrittrice. Con frasi tipo «Analogalmente al dilemma uovo-gallina, non è chiaro se sia nato prima il blocco o prima lo scrittore». Sulla gallina la informo: è nato prima l'uovo, 350 milioni di anni fa, e prima ancora le cellule. Sul blocco e lo scrittore si rassegni, sarebbe meglio si bloccasse del tutto. Comunque: contenta lei.

C'è Baricco, poi, c'è Baricco. Cosa è sopravvalutato per Baricco? La perdita di una casa, la perdita di una persona cara, un lutto. In sostanza Baricco ha prodotto una spremuta baricchiana del detto «la vita va avanti», che ho sempre detestato. Quando è morto mio padre e le persone mi dicevano che la vita va avanti avrei voluto ucciderle. Ma per Baricco ognuno di noi ha una camera segreta. «Bisogna avere fiducia in questa nostra camera segreta, e non cessare di cercarla, in noi stessi. Si trova più o meno dove la nostra vita interiore incrocia il respiro del corpo» (ehhh?), «il flusso impalpabile dei ricordi, un inconsueto amore per noi stessi, e una strana calma. Lì, nessuna perdita è disastrosa. Al limite, neanche quella della vita». Chiunque, come me, stia soffrendo per una perdita, dovrebbe mettersi alla ricerca di una camera segreta dove rinchiudere Baricco. Tanto non ci perde niente lui, come dice, e ci guadagniamo tutti.

A Guia Soncini danno fastidio gli americani, gli americani sono sopravvalutati, e anche gli animali domestici, («verremo ricordati come l'epoca che si metteva animali in casa e ne parlava come fossero umani») e devo dire che a nessun americano importa qualcosa di cosa pensa Guia Soncini, figuriamoci a noi.

Vorrei chiudere con Teresa Ciabatti. Che ci pianta il solito piagnisteo familiare.

Il raccontino strappalacrime inizia con il suo primo ragazzo che «aveva un cazzo piccolo (ma lo avrei capito in seguito, con la pratica)» e finisce così: «seguite la scia di cazzi per arrivare a me». Ma anche no, seguitela tu la tua scia di cazzi, io al massimo seguo quella di Sasha Grey.

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