Il "Quarto Stato" dipinto da Pellizza da Volpedo in marcia a Malpensa

Installazione video "Arte per l'Umanità" dedicata al capolavoro del Novecento in mostra alla "Porta di Milano" dell'aeroporto fino al 30 giugno. Segna l'inizio del palinsesto di ExpoinCittà che animerà con migliaia di appuntamenti la metropoli e il suo territorio nei sei mesi di Expo

Il "Quarto Stato" dipinto da Pellizza da Volpedo in marcia a Malpensa

Installazione video del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo in mostra dal 23 aprile al 30 giugno, nella suggestiva Porta di Milano dell'aeroporto di Malpensa che diventa così anche l'icona che segna l'inizio di ExpoinCittà, il grande palinsesto di eventi che animerà con migliaia di appuntamenti la metropoli durante i sei mesi di Expo Milano 2015.

Iniziativa particolare e di grande impatto voluta da Sea in occasione dell'Esposizione Universale, pochi giorno dopo quella dell'inaugurazione della Nuova Malpensa, resa più bella e funzionale con il restyling del terminal 1, realizzata in collaborazione con il Comune di Milano e con il Museo del Novecento. L'installazione Arte per l'Umanità dedicato al capolavoro dipinto fra il 1889 e il 1901 è stata curata da Aurora Scotti presidente dell'associazione "Pellizza da Volpedo".

Dopo il successo delle esposizioni del gruppo scultoreo dei Sette Savi di Fausto Melotti e di Cavallo e Cavaliere di Marino Marini, il rapporto che lega lo scalo milanese al Museo del Novecento prosegue con questa installazione video sul capolavoro divisionista che è esposto proprio in apertura del percorso espositivo del museo.

La Porta di Milano è un unicum nel panorama delle aerostazioni mondiali: progettata come struttura funzionale di accesso fra la stazione e il terminal e come spazio espositivo in grado di arricchire la già importante offerta culturale di Milano, accogliendo iniziative d'arte a cadenza periodica.

"Il capolavoro di Pellizza da Volpedo, che fa parte dal 1920 del patrimonio delle collezioni civiche milanesi grazie alla lungimirante iniziativa del Comune sostenuta dal contributo di un crowfunding popolare ante litteram, rappresenta un popolo in cammino che avanza solidale verso un futuro nuovo e migliore - ha detto l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Messaggio ideale non solo per segnare l'inizio del viaggio di ExpoinCittà, ma anche per accogliere i viaggiatori che arrivano e partono dall'aeroporto di Malpensa, perché rappresenta lo spirito milanese da sempre capace di aprire nuove frontiere nei tanti diversi campi dell'agire umano e di trasformarsi in avanguardia nell'arte, nella tecnica, nel pensiero ".

"Valorizzare il patrimonio culturale di Milano - ha sottolineato Pietro Modiano, presidente di Sea - è la missione della politica culturale di Sea che, grazie alla collaborazione con il Museo del Novecento, siglata lo scorso anno, offre di volta in volta al pubblico di passaggio nell'aeroporto opere d'arte straordinarie. Così la Porta di Milano è diventata anche un luogo che emoziona passeggeri di tutte le nazionalità, collegando virtualmente Milano con il resto del mondo. Ed è proprio con questa intenzione che ospitiamo un'installazione Arte per l'Umanità che celebra uno dei capolavori scelti da Milano per l'Expo".

"Il Quarto Stato - ha dichiarato Aurora Scotti, presidente dell'a ssociazione Pellizza da Volpedo - ha accompagnato la storia italiana del secolo scorso e la sua collocazione al Museo del Novecento ne sottolinea le qualità artistiche. Concepito ed eseguito da Giuseppe Pellizza nella natia Volpedo, ha saputo trasformare in valori universali gli uomini e la terra del suo paese al confine fra Lombardia e Piemonte. Il legame con la terra che Expo propone come tema portante viene indagato in un video che si avvale di una nuova campagna fotografica ad altissima definizione dell'opera, puntando a sottolineare gli aspetti che fanno del Quarto Stato un capolavoro del Novecento, ma aperto alle tematiche del XXI secolo".

"L'intervento - ha ricordato Giancarlo Caldone, sindaco di Volpedo - segue la traccia dei rapporti tra Volpedo e Milano, sotto il segno di Pellizza: gli studi all'accademia di Brera, tra il 1884 e il 1887, i rapporti intessuti e coltivati negli anni con il capoluogo lombardo, le numerose esposizioni collettive e personali, l'acquisto del Quarto Stato da parte della municipalità milanese".

"Dopo l'oblio legato al regime fascista - continua Giancarlo Caldone - l'opera torna ad essere apprezzata e valorizzata nel dopoguerra, prima, presso la sala Giunta di Palazzo Marino, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, quindi alla Villa Reale di via Palestro, infine al Museo del Novecento; questo percorso si è accompagnato all'incubazione e

all'avvio del lavoro di valorizzazione e sviluppo del patrimonio dell'artista: dalla donazione dello Studio al Comune di Volpedo da parte delle figlie, fino all'attuale sviluppo dei Musei pellizziani a Volpedo".

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