Quei piccoli cinema salvati dal digitale

Quei piccoli cinema salvati dal digitale

C’erano una volta i cinema, i piccoli cinema. Quelli che in gergo si chiamano «di prossimità» e che per anni hanno rappresentato il punto di riferimento di un intero paese e di chissà quante generazioni. C’erano un tempo le sale, quelle piccole che con l’avvento del 3D e dei mutiplex, sono state inghiottite dagli schermi più grossi. Ma ci sono anche tante piccole storie di piccoli esercenti con un coraggio da leoni che hanno deciso di riaccendere le luci della città. Politeama Dianese (Diano Marina), Eden (Genova), Centrale (Sanremo), Italia (Sarzana), Varazze, Albissola, Casella, Sampierdarena.
Ecco questi sono tutti i cinema «salvati» da Microcinema, il primo circuito in Italia per la distribuzione di film e contenuti digitali con oltre 200 sale aderenti.
«In Liguria ce n’erano 80, la metà ha chiuso negli ultimi dieci anni. Ora ne restano 44 con 104 schermi, di cui solo 30 digitalizzati - spiega Silvana Molino, ad di Microcinema -. La moria ha riguardato le piccole sale, gli schermi della città sono stati inghiottiti dai multiplex».
La salvezza però è arrivata con il digitale. «Il cinema è un cuore pulsante che non ha eguali. Siamo disposti a sederci al buio accanto a uno sconosciuto. Ci andiamo anche da soli - continua la Molino -. Cavalcando questa emozione, abbiamo voluto dare al digitale una vocazione di aggregazione e culturale. Gli operatori hanno colto l’opportunità di diventare più tecnologici, oltre che per differenziare l’offerta». Che vuol dire la possibilità di fare programmazioni diverse nell’arco della stessa giornata, per esempio. Oppure di permettere ai propri clienti di vedersi un’opera o un balletto seduti sulla poltrona del cinema. «Quando ci siamo resi conto che la tecnologia collegata in rete funzionava, abbiamo veicolato anche eventi in diretta o in differita. Il 7 dicembre, alla prima della Scala, nelle nostre sale c’erano 40mila spettatori a vedere l’opera in diretta».
Cosa che ovviamente ha portato più pubblico, ha contribuito a rinnovare la sala e aumentato la capacità di occasioni di incontro. Oltre che rappresentare un risparmio per gli utenti che per vedere in diretta «La Traviata» hanno speso soltanto 7/10 euro.
Ma dal punto di vista economico, usare contenuti digitali che vantaggio offre per gli esercenti?
«Il risparmio immediato per il distributore è non avere la copia da stampare. Non hanno l’hard disk. Con il satellite il film arriva direttamente in sala.

Si risparmia sull’imballaggio, sul tempo per prendere, montare e smontare le pellicole. Inoltre la qualità dell’immagine è ottima». Ora Microcinema sta lavorando anche nell’entroterra. «Con noi trovano un partner. Diciamo che quando il cinema diventa attività d’impresa, funziona meglio».

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