Quei Vip nascosti all’ombra della provincia

Supercontribuenti residenti in paesi così piccoli da non essere segnati sulle cartine geografiche, ma ad alto tasso di sicurezza

Provincia felix. Ville con il campanello senza nome. Dietro al cancello prati all’inglese, ma arredi tutt’altro che british.
I «ricchi», quando si tratta di fissare la residenza, scelgono il basso profilo: tutta la giornata tra i flash della metropoli, ma la sera è il buen retiro a prendersi la rivincita. Tutti supercontribuenti attratti fatalmente da paesini ignoti anche alle carte geografiche. È il trionfo del paese-Carneade sui propri residenti da prima pagina che, vanamente, sognano l’anonimato. Gli anni '90 sono stati scanditi da cambiamenti economici e politici importanti, ma gli indicatori fiscali mostrano che il divario Nord-Sud è rimasto un trend costante; l’analisi degli studi Censis è univoca: è proprio il dato del benessere patrimoniale nelle province d’Italia a marcare con più evidenza il fenomeno. Privati (e aziende) si rifugiano in provincia perché qui si sentono più sicuri. Una sicurezza intesa in senso lato: sottrarsi alla grande città fa sentire più al riparo dalla criminalità, ma anche da un fisco «occhiuto» e «invasivo». È la sindrome del rifugio circondato dalle siepe e dal cartello «Attenti al cane» percepito come antidoto alle luci sempre più inquietanti della ribalta metropolitana. Pur osservando qualche segnale di miglioramento in alcune zone del Sud e di peggioramento in alcune zone del Nord, rimane tuttavia costante un grande e crescente divario di reddito. Tra la provincia italiana più ricca e la più povera c'è un «rapporto di 3 a 0»: questo significa che la provincia più ricca ha un reddito 0riplo rispetto alla più povera. Questo indicatore è nettamente peggiorato in quasi 20 anni, passando dal 2,9 del 1991 al 3 del 2005. Per fare un paragone con una vicina realtà federale, lo stesso rapporto calcolato tra il cantone più ricco e quello più povero in Svizzera oscilla tra il 2,2 ed il 2,6. Ovviamente essendo la Svizzera mediamente più ricca, ci si potrebbe aspettare divari ancora più grandi ma in pratica in Svizzera si riscontra un divario tra il 20 ed il 25% inferiore rispetto a quello italiano.

La mappa dei redditi delle provincie italiane, fatto 100 il reddito medio nazionale, mostra un andamento decisamente complesso: alcune provincie perdono terreno rispetto alle altre ed in gran parte sono le più povere ad impoverirsi sempre di più; per contro gli andamenti positivi si riscontrano principalmente nelle province che sono già sopra al 100% della media nazionale.
Benvenuti nelle province del Nord-Est: residenze-paradiso per chi, magari, sogna futuri paradisi fiscali.

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