Quel glorioso «Cittadino», antenato del «Giornale»

Mi ha incuriosito molto (e buttato improvvisamente in un indimenticabile passato professionale) l’articolo di Remigio Vergellino su Monsignor Andrianopoli, direttore negli anni ’40 del «Cittadino».
Un tuffo in un passato giornalistico mitico e indimenticabile: perché anche chi scrive ha vissuto molti anni (quelli successivi alla direzione di Monsignor Andrianopoli) come collaboratore fisso del giornale cattolico. E varrebbe la pena (ma da scrittori ben più autorevoli del sottoscritto e forse addirittura da qualche storico importante) ricordare quegli anni di giornalismo genovese.
Eravamo tutti giovani, ma c’era in noi quell’entusiasmo, quella voglia di fare, quella spinta verso una ricostruzione, anche giornalistica, dopo il disastro della guerra. Dopo la gestione di Andrianpoli il «Cittadino» cambiò direttore e titolazione e riprese quella antica di prima del secondo conflitto mondiale, appunto «Il Nuovo Cittadino».
La sede era in via Serra, nobile strada di antico splendore e il nuovo direttore si chiamava Luigi Vassallo. Era un uomo di Taviani e dirigeva già il «Corriere del Pomeriggio» settimanale del lunedì.

La storia di Vassallo è molto legata a «il Giornale», perché quando chiuse «Il Cittadino» nel 1974, egli passò a dirigere la redazione genovese proprio del nostro quotidiano. Allora a Genova erano quattro i giornali che dominavano la piazza: «Il Secolo XIX», «Il Lavoro» e «Il Mercantile» che usciva di pomeriggio. Ebbene, quando Vassallo passò al «Giornale» portò con sé (...)

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