In fondo, alle maestre di Rignano Flaminio Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio è andata bene. Se la sono cavata con 15 giorni di carcere. A due loro colleghe - lasciamo perdere i nomi, ché già ne hanno passate abbastanza -, due suore e maestre dasilo, 61 e 74 anni, è andata peggio. Accusate di aver compiuto atti sessuali su 8 bambini della scuola materna in quel di Gandino, nel Bergamasco, il 13 febbraio del 2003 sono state condannate dal Tribunale di Bergamo a 9 anni e mezzo di carcere. Un anno dopo, il 2 luglio, la Corte dAppello le ha scagionate da tutto: «Il fatto non sussiste». E il «caso Brescia»? È ancora più istruttivo, perché linchiesta di Rignano ne sembra la copia carbone. E perché le coincidenze sono tante. Tante e tali a chiedersi se tra orchi e caccia alle streghe alla base ci sia, per dirla in breve, il pregiudizio anticattolico.
A Brescia le indagini cominciano nel 2001 sulla scuola materna Abba: vengono arrestati per pedofilia un bidello e unausiliaria (in primo grado condannati a pene pesanti, in appello lei assolta e 13 anni per il bidello). Ma è evidente che si punta ad altro. Nasce quasi contemporaneamente il secondo filone dinchiesta. Nel mirino la scuola materna Sorelli, dentro i locali parrocchiali. Vengono coinvolte sei maestre dasilo, tutte con una lunga esperienza alle spalle, tutte impegnate nel volontariato cattolico e insegnanti di catechismo, più un prete (inizialmente sono tre) e un bidello.
Stesso copione di questi giorni. Anche qui bambini violentati, portati fuori dalla scuola e sottoposti anche a riti satanici, ripresi e fotografati per un giro pedopornografico. Nel settembre del 2003 due delle maestre si ritrovano in carcere: ci restano 10 mesi, più altri 9 di «domiciliari». Il 6 aprile di questanno - 2007 - tutti gli otto imputati sono assolti. Anche questa volta «il fatto non sussiste». Laccusa aveva chiesto condanne per 125 anni.
Quando le indagini si rivolgono sui veri pedofili, magari quelli che agiscono indisturbati nei campi rom con la complicità delle famiglie zingare, ci sono subito altri riscontri. Il 18 aprile 2006 la Squadra Mobile mette le mani su una rete che adesca i bambini nellaccampamento di Tor Fiscale. Tra i 18 arrestati cè anche un allenatore di calcio, si trovano subito video e foto ignobili. Ma lattenzione dei media dura poco. Il 5 aprile 2006 arrestano ad Assisi lex parroco di Pomezia, don Marco Agostini. Lo accusano alcuni ex ragazzi della parrocchia, ormai maggiorenni: denunciano di essere stati violentati e molestati in un periodo che va dal 93 al 2004. Cè un punto debole: perché hanno aspettato tanto? Comunque sembrerebbero inchiodare il sacerdote anche alcune intercettazioni in cui chiede ai ragazzi, che vogliono andare a trovarlo a Assisi, di portare «un pornetto». Ma don Marco si è impiccato il 10 agosto scorso, dopo aver lasciato un biglietto alla madre: «Sono innocente».
Don Giorgio Govoni invece è morto dinfarto alla vigilia del primo processo. Alla fine degli Anni 90 era accusato di essere il capo di una banda, nella bassa modenese, che stuprava bambini, li usava nelle messe nere, a qualcuno staccavano la testa e, via, i cadaveri nel Reno. Cè stato un pubblico ministero, gip, investigatori che hanno creduto a tutto questo. Nel 2001 la Corte dappello di Bologna lo ha scagionato completamente. Il pm di primo grado aveva chiesto 14 anni.
E ora Rignano. Due delle tre maestre dasilo arrestate sono insegnanti di catechismo. Le loro sono famiglie che possiamo definire più che tradizionali (e forse non ci si aspettava la reazione che hanno messo in campo...). Le indagini hanno sfiorato il parroco.
pierangelo.maurizio@alice.it
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