«Questa emergenza ha nomi e cognomi: Burlando e Repetto»

«Questa emergenza ha nomi e cognomi: Burlando e Repetto»

Dopo la mareggiata che venerdì notte ha sconvolto il Levante ligure, ancora con gli scarponi dal sopralluogo, l'on. Michele Scandroglio, coordinatore regionale del Pdl, avvelenato, addenta l'osso: «Dobbiamo richiedere tramite la Regione lo stato di calamità e attaccare la Provincia che ha ridotto questo territorio ad un disastro». La dice chiara, senza giri di fioretto: «È l'emergenza Levante. Il nostro è un territorio dissestato, privo di protezione sia da mare che da terra e non c'è un rivo che non crolli. Ci sono delle responsabilità e hanno nomi e cognomi: Alessandro Repetto e Claudio Burlando. Inutile contarcela: non siamo tutti uguali, noi non avremmo ceduto al ricatto dei Verdi e i balneari non sarebbero in ginocchio».
Dura requisitoria, negli occhi ancora i fornelli aperti dal mare, i muretti abbattuti, gli stabilimenti sconquassati. E sabbia e pietre ovunque: «Chi si definisce ambientalista-incalza l'onorevole-in collaborazione con un'arlecchinesca alleanza cattocomunista, non realizza nulla». Cita lo scolmatore che doveva partire dall'ansa del fiume Entella per spingersi fino a Zoagli: «Mai stato realizzato. Certo che nel bacino va costruito e che l'operazione porta benessere. Non ci si ferma davanti a proteste minime». Accanto a Scandroglio amministratori dei comuni colpiti e consiglieri regionali e provinciali. Chi s'è trovato nel mezzo della furia, chi ha toccato con mano i danni, chi ha raccolto la rabbia dell'impotenza di fronte a questa mareggiata forza 10 senza vento e protezioni.
«La falesia sulla costa è obsoleta - rinforza il consigliere regionale Pdl Franco Rocca - Non c'è una corretta difesa ed è difficile per i Comuni intervenire. Con l'assessore Zunino ci sono difficoltà a confrontarsi e a chiedere e a ottenere. Lunedì scorso ho fatto un'interpellanza sui danni per l'esondabilità dell'Entella. Oggi abbiamo un estremo danno alle infrastrutture, strada chiusa, passeggiata chiusa, molo di Zoagli spostato di 70 centimetri». Il collega consigliere Gino Garibaldi ribatte sulla denuncia del come viene gestito il territorio: «È necessario investire su monitoraggio e prevenzione, messa in sicurezza dell'Entella e pulizia dei fossati». Un sorta di schema propositivo lo lancia il consigliere provinciale Pdl Mario Maggi: «Dobbiamo programmare, progettare, finanziare e realizzare. L'ultimo intervento finanziato risale al 2004 con presidente Biasotti e assessore Orsi. Oggi ci sono veti alla realizzazione e programmazione, e pochissimi finanziamenti. Ci sono troppi rivoli di spesa, bisogna concentrali su difesa dal mare e viabilità». E il paradosso: «Il partito dell'ambiente scivola sull'ambiente. A questi signori rossi pagherei volentieri un biglietto per l'Olanda». C'è anche il consigliere provinciale e sindaco di Avegno Giuseppe Tassi. Parla dei danni a Sori e alla scogliera del cimitero: «A breve ci ritroveremo i morti in mare. Recco ha tenuto, ma Camogli è stata colpita soprattutto nella zona della Basilica. Abbiamo firmato una marea di emendamenti per ridurre alcuni capitoli di spesa relativi alla cultura e dirottare il denaro su opere prioritarie. Tutti bocciati».
Resta l'emergenza, resta la richiesta dello stato di calamità «perché poi bisogna intervenire per sostenere le attività commerciali».

Resta Lavagna massacrata da un mare sconosciuto, «stretta in una morsa d'acciaio - dettaglia Maggi - Aurelia chiusa, linea ferroviaria semi paralizzata, Cavi invasa dai detriti e la collina della rocche di Sant'Anna franata poco tempo fa». Poi ancora Scandroglio che, rimarcando come gli imprenditori economici siano in balia di loro stessi, affonda il colpo: «Questa è una denuncia per incompetenza totale: la gente deve alzare l'indice urlando Repetto».

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