Questione morale, Fini : "Intransigenti sull'etica Intercettazioni, corrette inadeguatezze del ddl"

Il presidente della Camera alla cerimonia del Ventaglio: "Drastici nel ribadire che, se vogliamo che la politica sia in sintonia con la società, occorre essere intransigenti con chi dimostra scarso senso etico"

Questione morale, Fini : "Intransigenti sull'etica 
Intercettazioni, corrette inadeguatezze del ddl"

Roma - Gianfranco Fini, alla cerimonia del Ventaglio alla Camera, parla anche di questione morale. "Si deve essere - dice il presidente della Camera - molto drastici nel ribadire che se vogliamo che la politica sia in sintonia con la società occorre essere intransigenti con chi dimostra scarso senso etico verso la cosa pubblica e propensione al non rispetto delle regole".

Intercettazioni: "Corrette inadeguatezze" Nell’iter del ddl sulle intercettazioni, "aver espresso la fiducia nella centralità del Parlamento credo sia stata la cosa giusta" e ha rappresentato una "pagina importante per chi crede nella centralità del Parlamento", ha sottolinea il presidente della Camera. "Pur in un iter travagliato - rileva ancora Fini - il dibattito ha dimostrato che questo Parlamento discute, in modo anche aspro e approfondito, ed è capace di correggere impostazioni iniziali che si dimostano inadeguate".  "All’inizio della prossima settimana si terrà una conferenza dei capigruppo per vedere se è possibile andare oltre la discussione generale sul ddl intercettazioni già prevista per il 29 luglio", ha concluso il cofondatore del Pdl.

"Ddl entro fine estate? Finisce il 21 settembre" "L’estate finisce il 21 settembre...": risponde così Fini ai giornalisti che, durante un breve ricevimento a Montecitorio per la cerimonia del Ventaglio, gli chiedono cosa pensi delle parole del Guardasigilli Angelino Alfano secondo il quale il ddl intercettazioni sarà approvato entro l’estate. "Prevedo che si lavori la prima settimana di agosto e non lo considero un fatto stravagante, non mi scandalizza" ha aggiunto Fini sottolineando che "in commissione non c’è alcuna strozzatura del dibattito, il tempo c’è". Fini illustra l’iter del ddl. "Terremo una capigruppo all’inizio della prossima settimana. Il 29 luglio c’è la discussione generale, poi, se c’è una questione pregiudiziale, verrà votata. Se questa verrà respinta si passerà all’esame degli articoli. Visto che il 31 luglio è un sabato, si va a lunedì 2 agosto. E a seguire ci sono due decreti in arrivo dal Senato che scadranno a settembre".

"Riforme, un passo avanti entro fine legislatura" Fini auspica anche che entro la fine della legislatura si faccia un passo avanti sulla strada delle "vere riforme". Durante la cerimonia Fini dice che nonostante le apparenze possano far pensare il contrario, vi sono ancora le condizioni per portare a termine le riforme costituzionali. E a questo proposito, Fini invita a ripartire da quelle, come quella sul bicameralismo perfetto, che raccolsero un consenso unanime alla fine della precedente legislatura.

Federalismo Il presidente della Camera Gianfranco Fini non nasconde che ci sia una difficoltà nel fare comunque le riforme visto che al momento sembra difficoltoso persino eleggere i componenti laici del Csm. Ma è una strada obbligata se si vuole che si superino i pregiudizi contro la politica. Fare riforme concrete è l’unica arma, per Fini, che si ha per rendere questa democrazia veramente governabile. Le condizioni per farle, secondo Fini ci sono, visto che "se c’è la volontà ci sono anche le condizioni". Ma anche la questione del federalismo, osserva, non sarebbe un capitolo veramente chiuso se non si desse vita ad un "federalismo istituzionale".

La Camera delle Regioni Bisognerebbe cioè dar vita alla cosiddetta "Camera delle autonomie o delle Regioni". "Se non si facessero le riforme ora - avverte il presidente della Camera - sarebbe davvero arduo far capire agli italiani perchè si è persa questa occasione". Un'altra questione che va assolutamente affrontata, secondo il coofondatore del Pdl, è quella del rapporto fra il potere legislativo e quello esecutivo. "È una questione delicata - osserva - che determina numerose polemiche. Bisogna rendere la democrazia quanto più rappresentativa e governabile possibile". Il rapporto tra parlamento e governo, conclude, "non deve essere squilibrato". 

Avvenire e Famiglia cristiana sulla questione morale Famiglia cristiana critica i politici che considerano il bene comune un "patrimonio privato" da "spartirsi tra soci", in un editoriale apparso sull’ultimo numero. "La politica è prigioniera di se stessa. Accecata da questioni più private che pubbliche. Che non sono prioritarie per chi fatica a vivere. Ma neanche la coesione del Paese è all’ordine del giorno, nonostante i ripetuti appelli del presidente Giorgio Napolitano", scrive il settimanale dei paolini.

Anche il quotidiano della Cei affronta il problema della questione morale, "Il panorama mafioso che ha contaminato la città e l'hinterland, i 300 arresti di qualche giorno fa, le mani adunche sull'Expo 2015, ci fanno più pensosi. Forse non sono solo quattro le mele marce fra noi, e forse non sono neanche mele, sono grosse come angurie", scrive oggi Avvenire.

 

 

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