Raccomandazioni: nella bufera assessore di Rho

Il buon samaritano che siede sui banchi della giunta di sinistra di Rho, si chiama Luigi Negrini. E, su delega del sindaco, si occupa di Servizi Sociali ed alla Persona. Un compito che svolge con spirito di servizio talmente elevato, al punto tale da raccomandare per un posto di lavoro, la candidata che si è rivolta al suo ufficio senza porsi domande o il minimo di imbarazzo. «Sono l'assessore alla Persona del comune di Rho e scrivo per inviare il curriculum della giovane da me conosciuta che, attualmente come molti , non trova sbocco alla sua necessità di occupazione» ha scritto Negrini rispondendo via mail ad una inserzione per la ricerca di personale. Più che una referenza, un importante biglietto da visita per la fortunata candidata. «Dal curriculum allegato risulta , almeno a me, che la stessa possegga tutte le caratteristiche per ricoprire il ruolo oggetto della ricerca – ha proseguito l'assessore-, tanto che ne ha già avuto esperienza. Per questa ragione, e conoscendo da un lato lo stato di bisogno e dall'altro la volontà della signora di lavorare – ha concluso - , mi permetto di inviarne il curriculum e di sostenerne la candidatura».
Purtroppo, quella che avrebbe dovuto essere una mail riservata, è finita invece nelle mani dei cronisti del settimanale locale che subito l'hanno trasmessa alle forze dell'ordine ed al sindaco Pietro Romano, chiedendo lumi su una pratica, quella della raccomandazione, condannata recentemente dallo stesso Nichi Vendola, il segretario di Sel a cui fa capo l'assessore Negrini. Negli ambienti politici rhodensi c'è stata immediatamente una levata di scudi da parte delle opposizioni. Indignazione per l'intervento a gamba tesa di Negrini, ma anche per le giustificazioni fornite in merito all'accaduto. Si è infatti giustificato sostenendo di essersi limitato ad inviare il curriculum, attentamente controllato e verificato, solo perchè la candidata non aveva una mail. «Tutto qui – ha sottolineato - L'unica cosa alla quale tenevo era che la candidatura fosse inserita come tutte le altre nell'elenco inviato al committente, che non so chi sia ed al quale non ho fatto né farò alcuna richiesta». Ma non è finita. Da guascone Negrini ha anche rilanciato: «Se qualche altro cittadino in difficoltà per il lavoro si rivolgerà a me, mi comporterò allo stesso modo anche con lui». Insomma alla luce di questa volontà, la vituperata raccomandazione sembra proprio aver preso cittadinanza ufficiale nel Municipio di Piazza Visconti.

Qualche tempo prima, il sindaco si era «adoperato» a favore di una persona che doveva essere sfrattata, scrivendo all'ufficiale giudiziario e chiedendo di procastinare lo sgombero, visto che il malcapitato era in procinto di trovare una nuova sistemazione. Certo, un intervento diverso e non clientelare, che aveva tuttavia sollevato altre polemiche, nonostante lo sfratto fosse stato eseguito regolarmente nella data fissata.

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