“I musulmani rifiutano il legame che si fa fra Daesh e i suoi scagnozzi da un lato e l’islam dall’altro. Per essi, quelli sono dei gruppi che non rappresentano l’islam. Eppure i loro atti criminali sono giustificati e ispirati dai testi che sono il riferimento dei musulmani e delle istituzioni islamiche. Per questo, per una maggioranza di non musulmani, quello Stato diabolico è considerato come una rappresentazione fedele dell’islam”. A scriverlo su Asianews è Kamel Abderrahmani, uno studente musulmano che vive a Parigi molto critico nei confronti dell’Islam e delle varie interpretazioni del Corano.
Per Abderrahmani, dopo ogni attentato terrorista, si tende a dire:“Questo non è il vero islam” ma “Io e con me tanti altri musulmani – aggiunge - pensiamo che sia inammissibile rimandare la problematica del terrorismo islamista in questa tappa critica che punta sul futuro dell’islam, dei musulmani e del resto dell’umanità". Il fondamentalismo nasce per opera dei ‘Fratelli musulmani” in Egitto della “Jamaât at-tabligh” in India, due gruppi originariamente apolitici che “hanno optato per la strada politica e talvolta armata per raggiungere i loro obiettivi, soprattutto l’instaurazione del califfato, un fatto considerato un obbligo religioso” e“sono la fonte d’ispirazione di tutte le correnti islamiste attuali, violenti o pacifiche”. Due movimenti“che si ispirano ad antiche interpretazioni del Corano e della sharia, come fa lo Stato islamico in Iraq e in Siria, o Boko Haram in Niger” e perciò “coloro che non sono d’accordo con l’islamismo sono uccisi o spinti all’esilio”.
“Daesh e i diversi gruppi terroristi e politici islamisti non hanno inventato nulla, - scrive ancora lo studente musulmano - essi non hanno aggiunto alcuna parola, alcuna idea nuova o argomento a ciò che essi hanno trovato nei libri di riferimento della teologia musulmana. [Questi sono] una vera raccolta di idee morte, avvelenanti e velenose, venute fuori dalle antiche interpretazioni del Corano e delle hadith. Ciò che viviamo oggi ne è la prova”. Abderrahmani chiede pertanto la “modernizzazione, la riforma dell’islam dall’interno” e usa parole di comprensione per gli occidentali.
“Hanno ragione ad aver paura, ad essere islamofobi e di accusare l’islam, perché noi siamo il frutto di questo albero che si chiama islam e si è loro presentato un islam stanco e appesantito dalla storia. Essi hanno ragione perché i musulmani non hanno osato riconoscere il male, estraendolo ed eliminandolo”, conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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