Radio Vaticana, la perizia: "E' provato un legame con i tumori dei bambini"

Superperizia disposta dal gip del tribunale di Roma rispetto alle morti da elettrosmog avvenute tra il 1990 e il 2003: "Legame tra esposizione alle strutture di Radio Vaticana e rischi per leucemia e linfomi nei bimbi"

Radio Vaticana, la perizia: 
"E' provato un legame 
con i tumori dei bambini"

Roma - "Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausimibilmente contribuito all’incremento di quel rischio". Così si legge nella superperizia disposta dal gip del tribunale di Roma rispetto alle morti da elettrosmog avvenute tra il 1990 e il 2003, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo, nella quale erano indagate 6 persone. Le conclusioni del rapporto di 139 pagine sono firmate dal professor Andrea Micheli.

Gli accertamenti su Radio Vaticana L’accertamento è stato disposto dal gip Zaira Secchi nel maggio 2005, ed è stato svolto in sede di incidente probatorio e riguarda l’incidenza della mortalità da leucemia nelle zone di Cesano e La Storta. "Per quanto concerne lo studio di mortalità relativo alle strutture di Radio Vaticana, le condizioni di prova richiesta si sono verificate", si spiega. E poi si aggiunge che "rischi importanti" per la "fascia di esposti tra i 5 e i 9 chilometri dall’emittente, per almeno 10 anni, di donne e uomini di tutte le età, dove il rischio di morte per tumori emolinfopoietici". In base alla alla perizia del professor Micheli visto che la leucemia è una patologia "relativamente rara" negli adulti, l’esposizione di lungo periodo (oltre dieci anni) alle antenne di Radio Vaticana per i bambini sino a 14 anni di età, che hanno abitato nella fascia tra 6 e 12 km, ha determinato un eccesso di incidenze di leucemie e linfomi.

I casi di decesso Nei casi di decessi di adulti, invece, gli esperti nominati dal giudice hanno evidenziato "un’associazione importante, coerente e significativa" tra i malati e quelli che hanno abitato a poca distanza da Radio Vaticana, associazione che non sembra sia stata supportata da prove decisive nel caso degli impianti della Marina. Nel documento si tengono in considerazione gli aspetti anagrafici della popolazione investigata, la storia di tabagismo (fumo attivo e passivo), l’esposizione da alcol sulle patologie familiari e sui decessi complessivamente avvenuti negli ultimi anni nelle aree vicine a Radio Vaticana (137 morti) e a Maritele (141).

Le persone sotto processo L’inchiesta della procura di Roma, prima che venisse affidata la perizia, chiamava in causa Roberto Tucci, Pasquale Borgomeo e Costantino Pacifici (responsabili dell’emittente della Santa Sede) e Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco e Emilio Roberto Guarini, della Marina Militare. I primi tre erano finiti sotto processo per getto pericoloso di cose, in relazione all’emissione nociva di onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti radiofonici di Santa Maria di Galeria. Pacifici, però, era stato completamente assolto in primo grado, mentre per Tucci e Borgomeo (poi deceduto) la corte d’appello, dopo una prima assoluzione che era stata annullata dalla Cassazione, aveva stabilito il "non doversi procedere" per intervenuta prescrizione del reato. Ora il pm Stefano Pesci dovrà decidere i prossimi passaggi. Di sicuro i difensori depositeranno, entro le prossime settimane, all’attenzione del magistrato, le conclusioni dei consulenti di parte, tra cui figura anche il grande ricercatore e scienziato Umberto Veronesi.

Lombardi: "Tutto in regola" "Radio Vaticana è perfettamente in regola dal 2001, sia con le norme internazionali che con quelle italiane", ha replicato Padre Federico Lombardi, direttore della Radio Vaticana oltre che della Sala Stampa della Santa Sede. "La perizia ora andrà discussa e valutata - afferma padre Lombardi - Radio Vaticana si riserva di discutere con i suoi esperti e di fare le proprie considerazioni in alternativa a questa perizia. Sta di fatto che le misure sono già state prese dieci anni fa seguendo le norme internazionali. Inoltre sono state messe in pratica anche quelle italiane. Dunque Radio Vaticana è perfettamente in regola". Lo studio, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo, suggerisce che vi sia stata una "associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini".

L’esito della perizia che impatto avrà sull’attività? "Ora Radio Vaticana farà le sue considerazioni sul valore di questa perizia - sottolinea ancora padre Lombardi - ma dal punto di vista dell’attività di radiodiffusione non abbiamo nulla da modificare. Siamo in regola".

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