Antonella Clerici, Ti lascio una canzone, in onda il sabato sera, è uno degli show preferiti dai telespettatori di questa stagione. Se lo aspettava?
«E dire che non volevo nemmeno presentarlo, ero così stanca, ma il direttore di rete Fabrizio Del Noce non ha voluto sentire ragioni. Non gli credevo quando diceva che era fatto apposta per me, invece è stato lungimirante. E così, in corso d'opera, abbiamo deciso di aggiungere un'altra puntata. Il gran finale sarà infatti sabato prossimo».
Siete stati in totale controtendenza. Gli show musicali, da Sanremo a Canta e vinci di Italia 1 a X Factor di Raidue, attraversano un momento difficile. Qual è stata la carta vincente?
«Il talento dei ragazzi. È puro e spontaneo, figlio della passione per la musica. Io devo solo badare a non farli emozionare troppo. Questa sera, in studio ci saranno anche dei maestri come Gino Paoli, Ornella Vanoni e Lucio Dalla».
Quanti sono in tutto i suoi protetti?
«Venticinque. Vincenzo Civita, il più piccolo, ha nove anni. I più grandi, come Gabriele Tufi che canta anche la sigla iniziale, ne hanno sedici. Alcuni escono dalle scuole di canto, la maggior parte sono autodidatti. E nessuno di loro è venuto qui con la bramosia di diventare una star, e questo aiuta a creare un bel clima che arriva sino al pubblico a casa».
Prima d'ora aveva mai lavorato in Tv con i bambini?
«No, ma so che loro mi adorano. In tantissimi seguono La prova del cuoco, un fenomeno curioso che ha notato persino la Disney. Infatti, mi ha appena adottata come testimonial per l'Italia».
Lei non ha figli, incontra qualche difficoltà con i suoi minorenni?
«Non so proprio come prenderli. Non posso trattarli da adulti, ma nemmeno da bambini. Mi fingo una zia o una sorella maggiore, così posso entrare in confidenza e scherzare con loro, anche se è un po' pericoloso. Ogni tanto, con le loro battute mi prendono in contropiede e mi mettono in crisi».
Per l'occasione, ha bandito il nero dalla mise del sabato sera preferendo allegri abiti fioriti.
«Ho anche raccolto i capelli per essere più sbarazzina, lo definisco un look hippy chic».
Ma davvero i ragazzi non si sentono in competizione?
«Al contrario, sono diventati amici. E poi Ti lascio una canzone non è un talent show, ma una gara tra i brani musicali italiani più belli. È la nostra tradizione canora rielaborata dai giovani».
Quali sono le canzoni più votate dal pubblico a casa?
«I classici, come Caruso e Cun me, sono finite entrambe in finale e sono cantate dalla stessa bambina, Simona Collura».
A proposito di successi, le giovani ugole si rendono conto di quale grande onore è esibirsi al Teatro Ariston di Sanremo?
«Non credo ed è una fortuna, anzi è merito del regista Roberto Cenci, uno che sdrammatizza. È importante che i ragazzi non si montino la testa, per noi e per loro stessi».
Come Cenerentola, a mezzanotte in punto devono lasciare la festa. Essere costretti a rispettare un orario per lo spettacolo è un vantaggio o un limite?
«Giova al ritmo, sostenuto e vivace. Agli ascolti un po' meno. Su Canale 5, Gerry Scotti può andare avanti con La corrida finché vuole, guadagnando punti...».
Ma la settimana delle elezioni siete riusciti a raggiungerlo in share. È stata una bella soddisfazione?
«Lui è fortissimo. Ma già con la prima edizione del Treno dei desideri era riuscita a dargli un po' fastidio».
Dobbiamo aspettarci un Ti lascio una canzone 2?
«Sicuro. Arrivederci alla primavera 2009».
Venendo a lei, Antonella, questo è stato un anno ricco di begli impegni, ma anche di filo da torcere. Il suo Treno è andato contro la corazzata C'è posta per te della De Filippi e La prova del cuoco deve vedersela con Forum...
«Canale 5 ha fatto alcune mosse intelligenti, insieme con il tribunale di Rita Dalla Chiesa ha rilevato anche il pubblico di Rete 4...
Prossimi impegni?
«Uno solo, comincia il primo di giugno. Chiudere la Tv dentro un armadio fino a settembre».
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