
Nei giorni scorsi il Consolato egiziano ha scritto al procuratore Marcello Viola, chiedendo ufficialmente di essere informato sugli sviluppi delle indagini sulla morte di Ramy Elgaml (nella foto), il 19enne rimasto ucciso il 24 novembre scorso dopo un inseguimento dei carabinieri al Corvetto. L'iniziativa, definita «non insolita» dalla Procura, segue l'annuncio del 30 novembre in cui il ministero degli Esteri del Cairo dichiarava di voler seguire «da vicino» la vicenda che ha avuto come vittima il ragazzo egiziano. Queste mosse potrebbero preludere a una richiesta di costituzione di parte civile delle autorità del Cairo in un eventuale processo per la morte di Ramy.
Sul fronte dell'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, è atteso entro la fine del mese il deposito della consulenza cinematica disposta dalla Procura, per la quale l'esperto Domenico Romaniello aveva chiesto una proroga a inizio febbraio, necessaria per ulteriori analisi, in particolare sul palo del semaforo all'angolo tra viale Ripamonti e via Quaranta, dove lo scooter si è schiantato. Arriverà nei prossimi giorni anche la relazione finale dell'autopsia eseguita sul corpo del 19enne. Nell'inchiesta sono indagati al momento tre dei sei carabinieri a bordo delle tre Gazzelle dell'inseguimento e Fares Bouzidi, l'amico di Ramy che era alla guida dello scooter e che nell'incidente è rimasto gravemente ferito.
Oggi intanto Fares sarà davanti al gup Lorenza Pasquinelli per una vicenda indipendente, un'accusa di detenzione ai fini di spaccio di lieve entità. Il gup deciderà sull'istanza di messa alla prova avanzata dalla difesa, cui il pm Serafini ha dato parere negativo.
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