Rapinatori assaltano il taxi. "Ormai siamo il bancomat"

Tassista e cliente minacciati con un cacciavite da due balordi. L'Unione Artigiani: "Palazzo Marino latita"

Rapinatori assaltano il taxi. "Ormai siamo il bancomat"
00:00 00:00

Lui, che ha parlato ormai con mezzo mondo per assicurare a tutti che sta bene, mostra un certo piglio, senza dissimulare però l'amarezza che lo pervade. «Ha presente quelli con le facce e i modi per benino e che magari affidabili lo sono per davvero? Ecco, io non mi fiderò mai più nemmeno di loro, non mi fiderò più di nessuno, come potrei del resto? Perché poi è così che finisce. Non sarà più come prima. Per fortuna la ragazza sta bene: ero tanto preoccupato per lei».

Si chiama Oscar, ha 75 anni, è nato a Roma ma vive e lavora da anni a Milano, il tassista rapinato insieme alla cliente che aveva appena portato a destinazione la notte del 24 dicembre, la Vigilia di Natale, alla Bovisasca, in via Ceva. La scena è stata ripresa attimo per attimo dalla telecamera di bordo, la dashcam, e il video (suo malgrado) pubblicato su Telegram da «Welcome to Favelas», è rimbalzato su tutti i social diventando virale.

Sono le 2.06. Oscar e la cliente stanno cercando di risolvere un problema con il pos che per ben due volte dà forfait non permettendole di pagare la corsa. È allora che alla vettura ferma ai bordi della strada si affiancano due uomini arrivati in scooter che indossano il casco integrale. Mentre il dispositivo elettronico dà come risposta «transazione fallita» passano un paio di minuti ed è lì che scatta l'assalto. Uno dei due malviventi improvvisamente apre la portiera del tassista e lo minaccia con un oggetto (un coltello? un cacciavite?) ordinandogli di consegnare i soldi; l'altro intanto spacca il vetro posteriore dov'è seduta la giovane donna e le strappa borsetta e cellulare. A quel punto apre la portiera davanti per aiutare il complice che intanto continua a ripetere al guidatore: «Dammi i soldi, veloce dai!». Quando i rapinatori infine gli strappano il portafogli il tassista chiede di riaverlo per i documenti e ci mette un po' a convincerli che non nasconde altro denaro. Infine i due se ne vanno con i suoi due telefoni (uno adoperato dal conducente come navigatore) e si allontanano in scooter, lasciando conducente e cliente terrorizzati. Sul posto arrivano i carabinieri, chiamati dal signor Oscar, mentre la madre della cliente scende in strada per saldare la corsa.

La categoria, finita molto spesso nel mirino dei rapinatori, parla chiaro. «La verità è che noi tassisti a Milano, in particolar modo a cavallo delle festività o delle vacanze, siamo un comodo bancomat per i rapinatori - spiega senza mezzi termini Pietro Gagliardi, coordinatore dei tassisti di Unione Artigiani -. Ormai si lavora in uno stato di tensione fortissima: non solo devi affrontare un traffico impazzito, ma ogni volta che ti fermi devi controllare che non ci siano balordi pronti ad assalirti, a rubare le valigie o fregarti il telefono se lasci l'abitacolo per assistere i passeggeri.

Da tempo chiediamo all'amministrazione comunale un tavolo per affrontare le tematiche della sicurezza lungo le linee della metropolitana, dei bus e del trasporto pubblico come quello dei taxi: a oggi non si muove una foglia».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica