Il «Re» della Fiera veste lana pregiata

«Questa manifestazione è un’occasione importantissima per tastare le nuove tendenze»

Marina Gersony

I portoghesi nell’Italia del Nord sono circa 5.500 (fino a Firenze). La maggior parte, 800 persone, è concentrata a Milano. Sono in genere donne che hanno sposato uomini italiani e di mestiere fanno le casalinghe, le badanti o le impiegate. Al momento le imprenditrici sono poche. «È una comunità dispersa, ancora poco organizzata e non molto ricca - spiegano al Consolato -. I professionisti si possono trovare soprattutto a Ispra, presso il Centro Comune di Ricerca. Tuttavia, i portoghesi che decidono di venire a vivere in Italia sono in aumento». E se per ora sono soltanto in pochi a trasferirsi nel Lombardia, aumenta il numero di coloro che svolgono i loro affari in città. Uno fra tutti è l’imprenditore Joao Clara, approdato all’Artigianato in Fiera che ieri ha chiuso i battenti.
Joao produce tessuti e capi di abbigliamento di lana pregiata, ricavata da pecore di razza «bordaleira» lavorata a mano con telai in legno d’inizio Novecento che ha recuperato in giro per il Portogallo. «Ne ho una quindicina e sono quasi da considerare pezzi di antiquariato - spiega l’imprenditore-artigiano -. Assicurano un livello di produzione che la nuova generazione di telai non sono in grado di garantire. L’unico problema in futuro sarà la manutenzione».
Durante la fiera lo stand di Joao è stato preso letteralmente d’assalto. I suoi articoli raffinati - tende, copriletto, cappelli, sciarpe, cappe, giacconi e cappotti - sono andati a ruba. Del resto la sua azienda «Ecola» con dodici dipendenti esporta in tutta Europa, Giappone e Usa. «Ho rilevato l’attività iniziata da mio nonno e portata avanti da mio padre. Mi occupo di tutto, dalla tosatura della lana alla realizzazione finale, mentre il mio amico e socio Antonio segue la parte commerciale. La mia passione per l’artigianato in un mondo dove sempre di più si fabbricano prodotti in serie mi ha permesso di realizzarmi pienamente», afferma.
Per farsi conoscere Joao non ha fatto altro che partecipare a fiere in tutto il mondo, un modo per «tastare» il livello di gradimento dei suoi articoli e per conoscere nuovi potenziali clienti. «Milano è una piazza importantissima per sondare le nuove tendenze - asserisce entusiasta -. È l’ottavo anno che partecipiamo a questa manifestazione con un successo di pubblico straordinario. La vostra città è molto cambiata negli ultimi anni, è più internazionale. Da voi la gente ha gusto e le cose «raffazzonate» non le compera. Quando arrivo a Milano capisco quali sono i prodotti che vanno per la maggiore. Mi lascio condurre dal gusto estetico dei milanesi perché in nessun altra città del mondo trovo una capacità di apprezzare il bello nel settore del vestiario come da voi».
L’imprenditore con la passione per il capoluogo lombardo ha lasciato Lisbona per andare a vivere con la famiglia a Serra di Estrella, una zona interna del Portogallo dove gli artigiani sono di casa e dove ha concentrato casa e bottega. «E un modo per non perdere le tradizioni e stare a contatto con un mondo ancora arcaico fatto di cose semplici ma genuine. Qui vivono poco più di tremila anime.

È come vivere su un altro pianeta». Il mondo, quello del commercio e della competizione, Joao lo ritrova nelle fiere e manifestazioni all’estero ma anche nella sua Lisbona. L’artigianato, assicura, non va disperso nell’immensità della globalizzazione.

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