La recessione? Meglio curarsi con la terapia della risata

Riuscire a far ridere quando si profilano all’orizzonte le nubi della recessione economica è un’impresa degna di un terapeuta di fama. Ridere fa diminuire l’ansia, in gruppo poi si sbloccano le inibizioni. La risata, dicono gli scienziati, contribuisce ad affrontare meglio la vita. Se poi si ha la possibilità di fruire di due ore di buonumore, il risultato non può essere che eccezionale. Basta recarsi a Trastevere, dove da quarant’anni è attivo un «centro benessere» unico a Roma: il Puff di Lando Fiorini in via Zanazzo. Qui humour e allegria coinvolgono lo spettatore, spingendolo a ridere di vero cuore.
Gli spunti per il nuovo spettacolo sono le problematiche legate all’immondizia e allo smaltimento dei rifiuti. Da qui il titolo Siamo tutti riciclati, che in un crescendo di battute e parodie dà l’avvio a un viaggio in cui non viene risparmiato nessuno, a partire dalla casta dei politici con i suoi tanti riciclati.
In questo iter «ecologico-sociale» Fiorini è accompagnato da un trio di comprovata capacità artistica: Camillo Toscano, Loretta Rossi Stuart e Costanza Noci .
Ecco allora un Robin Hood nella foresta di Fottingham che dona ai ricchi e non ai poveri. Un conte Dracula che, non avendo la possibilità di succhiare il collo dei suoi concittadini, tutti emigrati in Italia, è costretto a mettere un annuncio sul giornale e resta deluso da una coppia di nostri connazionali dissanguata dalle tasse. E ancora una Lady Italia di bell’aspetto, ma con un futuro incerto, una Pubblica Amministrazione perennemente famelica che ingrassa sempre più, una «tronista» impegnata ad accalappiare un famoso calciatore. Naturalmente non poteva mancare il riferimento ai «fannulloni», compresi gli attori dei film porno, anche loro soggetti ad «accurata» visita fiscale.
La terapia della risata di gruppo elaborata da Fiorini, autore dei testi con Natili e Delle Donne, vede un «trattamento accurato» per gli spettatori.

Balla, racconta barzellette, recita poesie di Trilussa e naturalmente canta con timbro immutato, interpretando Cento campane, Casetta di Trastevere, Lella, Ciumachella e altre canzoni tratte dalla tradizione canora romana.
I tanti e ripetuti applausi costituiscono il meritato riconoscimento a un modo unico di fare cabaret a Roma.

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