
La Lombardia mette le baby gang nel mirino allargando la legge contro bullismo e cyberbullismo anche alle bande giovanili. Prevenzione ma anche giustizia riparativa, seguendo il concetto del «chi sbaglia ripaga la comunità».
«Siamo la prima Regione a dare seguito al decreto Caivano del governo inserendo il concetto delle baby gang perché Milano e la Lombardia sono l'epicentro di questo fenomeno» rivendica il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta, che ha lavorato sul testo insieme al relatore Floriano Massardi.
L'idea è quella di andare nei quartieri dove le baby gang sono più diffuse con le associazioni e con i servizi sociali dei Comuni, incentivando la riqualificazione di spazi e l'avvicinamento dei giovani alla musica o allo sport. L'obiettivo, per i minori autori di reati non gravi, è anche quello di stipulare protocolli con i Tribunali e con gli enti locali per attivare lavori socialmente utili o servizi di volontariato obbligatorio, per esempio nelle Rsa o nei centri per disabili. «Quando è possibile - sottolinea Corbetta -, la giustizia riparativa è fondamentale per rieducare questi ragazzi».
Soddisfatto anche l'azzurro Giulio Gallera per una legge che «mette al centro il grande problema delle seconde generazioni e cerca di affrontarlo con intelligenza - spiega -. Abbiamo la necessità di affrontare questo tema per evitare che la Lombardia diventi come la Francia, con banlieue fuori controllo». In Aula le opposizioni si sono astenute accusando la maggioranza di aver messo insieme «due temi assolutamente differenti» come bullismo e baby gang. «Al centrosinistra - attacca il capogruppo di FdI Christian Garavaglia - voglio far notare che i dati ci raccontano che il problema della criminalità giovanile è particolarmente dilagante nelle città governate da loro».
Ha come oggetto sempre il contrasto al disagio giovanile anche un'altra proposta di legge, questa volta di Maira Cacucci di FdI, approvata dall'Aula con un contributo sperimentale di 100.000 euro per ciascun anno del triennio 2025-2027 per finanziare progetti di educativa di strada nei luoghi dove si ritrovano i ragazzi, soprattutto in periferia. «Non si tratta solo di intervenire sulle situazioni di disagio già esistenti - afferma Cacucci -, ma di prevenire nuovi episodi di emarginazione, contrastando il consumo di alcol e di sostanze».
Il Consiglio ha anche approvato all'unanimità la legge proposta dalla consigliera di FdI Chiara Valcepina per aiutare i lombardi che hanno contratto dei debiti e che decidono di avviare una procedura di rientro che consenta anche ai creditori, specie quelli più piccoli, di recuperare i loro soldi, puntando anche sul reinserimento lavorativo e sul sostegno psicologico. «Vogliamo fornire una risposta concreta ai lombardi sovraindebitati, per dare a tutti la possibilità di risollevarsi e reintegrarsi pienamente nella nostra comunità - dichiara Valcepina -. Questo fenomeno, acuito dalla pandemia e dalla crisi economica globale, mette a rischio la stabilità economica e la coesione sociale.
È fondamentale che nessuno resti indietro». L'ultima novità dall'Aula riguarda i dazi, una problematica che sarà affrontata in un Consiglio regionale straordinario il prossimo 6 maggio come deciso da tutti i capigruppo che hanno accolto la richiesta del Pd.
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