Valentina Castellano Chiodo
Che l'abbia pronunciato o no Audrey Hepburn è la verità: Parigi è sempre una buona idea. Le luci del Natale l'hanno resa scintillante, ma il fascino di questa città senza tempo non s'arresta, e ogni stagione è buona per volare là dove lo stile si crea, la cultura occupa un posto privilegiato, e il romanticismo, quello della vie en rose, non è banale retorica, ma una filosofia di vita.
La capitale francese offre un cartellone ricco di mostre ed eventi imperdibili, le nuove aperture di musei invece, la consolidano, come sempre, fra le mete europee più interessanti per gli amanti dell'arte e gli appassionati d'alta moda. Inaugurato da pochi mesi, il Museo Yves Saint Laurent, non lontano dal Pont de l'Alma, è dedicato alla vita e al lavoro dello stilista, che per 30 anni disegnò le collezioni nel luminoso studio di questo palazzo sull'Avenue Marceau: il suo tavolo con i bozzetti, i pennarelli e i bottoni gioiello sono ancora appoggiati nell'ordine rigoroso, e dietro la scrivania c'è un disegno di Andy Warhol o la foto di una delle sue muse ispiratrici, Catherine Deneuve. Tra le sale si svelano i modelli iconici e si scopre l'eleganza e la fragilità del genio. Smoking da donna e giacche safari, abiti ispirati a Mondrian e trasparenze ricamate sulla schiena raccontano le sue audaci scelte, poi appare il «cuore», spilla tempestata di diamanti e rubini, il premio per le modelle predilette: tra le sue veneri nere e le bionde parigine, solo una poteva indossarlo ad ogni sfilata, come luccicante firma sull'abito che Saint Laurent preferiva.
Basta attraversare l'Avenue du President Wilson per raggiungere l'eccentrico Palais de Tokyo: aperto da mezzogiorno a mezzanotte, ospita artisti contemporanei e sperimentazione internazionale, nelle titaniche sale costruite per l'esposizione universale del 1937. Al suo interno c'è il nuovo ristorante Le Grand Verres, disegnato dall'architetta Lina Ghotmeh, che all'acciaio post-industriale che riveste le finestre ha abbinato leggeri arredi in legno. La sala, sormontata da centinaia di lampadine, è segnata dal lungo bancone del cocktail-bar: il menu dello chef newyorkese Preston Miller è essenziale e propone influenze orientali, mix vegetariani speziati o specialità francesi rivisitate, e per finire frutti e aromi anche nei mocktail, nuova moda dei parigini per un brindisi senza alcol (palaisdetokyo.com).
C'è tempo fino al 5 marzo per visitare l'eccezionale mostra alla Fondazione Louis Vuitton, organizzata in collaborazione con il MoMA. Oltre 200 opere del Museo d'Arte Moderna di New York accompagnano i visitatori fra i capolavori del XX e XXI secolo: Cezanne e Signac, Magritte e Frida Khalo, i maestri della Pop Art e artisti dei nostri giorni sono esposti nelle grandi sale del palazzo, creato dall'archistar Frank Gehry (www.fondationlouisvuitton.fr).
Il letto è king size, la biancheria italiana, l'arredo firmato Vitra e un i-pad all'interno della stanza permette di scegliere il colore delle luci, la temperatura dell'aria, i contenuti multimediali: pratico e ultratech, giovanile e dal design accattivante è il nuovo albergo Citizen M Paris Gare De Lyon, a due passi dall'omonima stazione e dalla Cité de la Mode et du Design, è ideale per le coppie giovani che prediligono l'essenziale e il chek-in fai da te (prezzi su: www.citizenm.com). Le fashion addicted troveranno divertente il racconto dei segreti e dei luoghi del cuore, passeggiando sulle orme di Coco Chanel fino agli Champs Elysèes: il tour, accompagnato dalle guide di Set in Paris, parte dai Giardini delle Tuleries, assaporando la celebre cioccolata calda del vicino Ristorante Angelina, fino al 31 di rue de Cambon (che ancora oggi ospita il suo appartamento e la boutique più famosa) e si conclude nell'elegante Place Vendome, la cui forma ispirò la bottiglia di vetro del celebre profumo Chanel n° 5, scelto fra ben 80 fragranze.
Per restare in tema e stupire la dolce metà, senza badare a spese, si può prenotare al leggendario Hotel Ritz, cinque stelle iconico al n° 15 della piazza: dove Proust, Hemingway o la principessa Diana erano di casa, c'è ancora, fra le più costose, la suite 302, quella in cui proprio Mademoiselle Coco dormì per 34 anni, servita e coccolata comme il faut (www.ritzparis.com). Altre info su: www.france.fr e it.parisinfo.com.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.