"Se perdo il referendum costituzionale considero fallita la mia esperienza politica", ripeteva fino a qualche mese fa Matteo Renzi. Ma adesso il presidente del Consiglio starebbe preparando la marcia indietro. Come riporta l'edizione odierna di Repubblica, lo staff di Renzi starebbe pensando di degradare il prossimo appuntamento al voto "da Armageddon della politica a passaggio importante per il futuro del Paese" le cui conseguenze, in caso di fallimento, andrebbero valutate con calma.
Niente più dimissioni quindi, nè ritiro a vita privata. Renzi resterebbe al suo posto sul modello del premier inglese David Cameron che, in vista del referendum sulla Brexit, ha dichiarato "Se vince il No, non mi dimetto".
Matteo Renzi starebbe valutando di rilasciare una dichiarazione simile. Solo così potrebbe spersonalizzare il referendum, dopo averlo legato per mesi alla sua figura. "Ma se anche gli altri spersonalizzano siamo punto e a capo", è il dubbio che ha espresso ai suoi collaboratori.
In un incontro con il guru della politica Alec Rossi, Renzi avrebbe detto: "Credo che un politico abbia ogni giorno numerosi dati e debba fare
ogni giorno i conti con il consenso. Devi sempre mediare e capire. Un politico deve cogliere il momento buono". E il momento buono per fare retromarcia potrebbe essere la Direzione convocata per venerdì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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