La replica mai pubblicata del Gabibbo sugli inciuci di Sanremo

In una lunga lettera, mai pubblicata, il Gabibbo risponde al quotidiano Secolo XIX, spiegando punto per punto tutti gli inciuci di Sanremo, a cominciare dal doppiosenso della canzone di Achille Lauro

La replica mai pubblicata del Gabibbo sugli inciuci di Sanremo

Nonostante le prove c’è chi ancora crede alla bontà di certe decisioni sanremesi. Come quella di non aver voluto vedere i doppi sensi in alcune canzoni, soprattutto in quella di Achille Lauro “Rolls Royce”, tacciando tutto come grossolani errori. ma non solo. E’ il caso del Secolo XIX che alle polemiche sul Festival ha dato 5, ma Il Gabibo, di Striscia la notizia ha chiarito bene le cose con una replica che è stata però ignorata dal quotidiano.

La lunga lettera di risposta del Gabibbo comincia così “Avete dato 5 alle polemiche sostenendo che ci saremo “intorcinati” sul doppio senso della canzone “Rolls Royce, ma non è vero, è tutto estremamente chiaro -scrive il Gabibbo al quotidiano - Nella canzone di Achille Lauro vengono citati molti artisti che hanno usato e abusato di sostanze stupefacenti. A cominciare dalla prima strofa “Sdraiato a terra come i Doors” e tutti sanno che sia il leader Jim Morrison, morto giovanissimo, sia gli altri componendo della band, hanno fatto uso e abuso di queste sostanze.

Altra frase, “Perdo la testa come Kevin”, dove Kevin è il protagonista del film “Mamma ho perso l’aereo” che l’ha testa l’ha effettivamente persa facendo abuso di droghe. Ma andiamo avanti: “A 27 anni come Emy” riferendosi alla cantante Amy Winehouse che è morta a 27 anni dopo che per tutta la vita ha fatto abuso di stupefacenti. “Sì come Marilyn Monroe” l’attrice morta per un’overdose di sonniferi. “Chitarra in perla Billie Joe”, riferito al leader dei Green Day, reo confesso di aver usato e abusato con le droghe. “Suono per terra come Hendrix, il chitarrista storico anche lui deceduto dopo aver a lungo abusato si sostanze stupefacenti.

“Viva Las Vegas come Elvis” dove si parla di Elvis Presley dedito allo sballo che alla fine lo ha portato alla morte, mentre Las Vegas è un’altra canzone di Achille Lauro dove nel testo vengono citate “MD, special K, lisergico in cale”. Un altra strofa cita “E’ Axl Rose”, leader dei Guns N’Roses, anche lui rockstar che ha fatto a lungo uso di droghe. Un’altra band viene citata i “Rolling Stones” che per tutta la vita hanno fatto uso di droghe. Poi “No, non è un drink è Paul Gascogne”, il calciatore inglese con una vita passata tra alcol e droghe. E non manca neanche il riferimento a Miami Vice, famosa serie televisiva sul narcotraffico nella città di Miami.

E tutti i nomi citati sopra vengono presi nella canzone di Achille Lauro come esempi a cui riferirsi e lo si capisce quando canta: “Voglio una vita così, Voglio una vita così…”. Passando poi al titolo della canzone, Rolls Royce, questo è il nome di una pastiglia di ecstasy che ha impressa sopra la famosa statuetta “Stirit of ecstasy”.

Tutto molto chiaro quindi, non “intorcinato”. Ed difficile far passare tutto questo come una canzone su un’auto. Ma la cosa che stupisce continua il Gabibbo, “Per scoprire tutto questo non c’era bisogno di molto, bastava fare qualche ricerca su Google. Ma per il 1400 giornalisti omertosi presenti a Sanremo questa è evidentemente una fatica eccessiva. E quindi tutti a dar corda al pusher che cerca di spacciare un’automobile al posto di una pasticca. All’attento cronista non dovrebbe sfuggire che ormai Sanremo è peggio del boschetto di Rogoredo. Che poi i conflitti di interesse, come dite voi sono “poco dimostrabili” è un’altra bulinata”.

I riferimenti vanno all’entrata di Einar al Festival, che è stato votato da una ristretta giuria dove c’era Annalia (sua coach esterna ad Amici) e Fiorella Mannoia che è stata la testimone di nozze di Salsano, manager di Baglioni, ha inoltre duettato con Einar ad Amici, ha il suo stesso manager e il suo fidanzato è stato coach musicale di Einar ad Amici.

“Tutto dimostrabilissimo -continua nella lettera il Gabibbo -ma non c’è peggior orbo di chi non vuol vedere. La Rai, la più grande azienda culturale italiana con oltre 13mila dipendenti, servizio pubblico con il canone pagato in bolletta, ultimamente deve appaltare tutto a Baglioni e a Salzano con un contratto che non ha precedenti nella storia del Festival. E’ la Rai che può offrire una platea gigantesca per la promozione dei tour, sono i cantanti che hanno bisogno della Rai, non il contrario.

Ma ci voleva Striscia per tirare fuori la foto del bacio a Formentera tra Salzano e Mario Orfeo, direttore generale della Rai? Tranne due o tre, i giornalisti sono impiegati a fare gli estintori o a ballare sugli inciuci. Da cani da guardia a cani da lecco. Sono di manica larga, voto alla stampa: 3. E se qualcuno ha qualcosa da ridire gli spacco la faccia”.

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