Le tradizionali protesi mobili, le dentiere, presentano grossi limiti sia di funzionalità sia di comfort. Rendono la masticazione e la fonetica talvolta difficoltose. «Oggi, una valida risposta a questi problemi viene fornita dagli impianti endossei che rappresentano un nuovo consolidato capitolo dellodontoiatria. La soluzione consiste nellutilizzare radici artificiali di materiale biocompatibile, per lo più in titanio, che vengono inserite direttamente nellosso mascellare o mandibolare», afferma il dottor Silvano Tramonte, medico chirurgo odontoiatra, direttore dei Centri implantologici Tramonte di Milano e Stezzano - Bergamo (www.tramonte.com). «Purtroppo il 30-40% dei pazienti che avrebbero bisogno di riabilitare la propria bocca ha problemi di insufficienza dosso che rende impossibile lapplicazione delle metodiche più diffuse e standardizzate. Negli ultimi anni nuove tecniche consentono anche alle persone con cresta ossea ridotta (in senso verticale o orizzontale) di accedere alla riabilitazione orale con poca chirurgia e in tempi più brevi». La procedura impiegata per aumentare lo spessore osseo è linnesto autologo: si prelevano frammenti ossei dal paziente stesso e poi si trapiantano nelle aree da incrementare, oppure si utilizzano frammenti dosso di banca da impiantare. «Per quanto molto diffusa, questa soluzione può presentare inconvenienti, complicanze e controindicazioni. Per le persone che non vogliono o che non possono affrontare linnesto dosso, esiste comunque una strada alternativa, basata su sistemi implantari a carico immediato. Limpiego di questa tipologia dimpianti, quelli della Scuola Italiana, consente interventi veramente ridotti, nel massimo rispetto dellanatomia del paziente. I tempi della riabilitazione si accorciano, diminuiscono il gonfiore, il dolore e i rischi». Limplantologia endossea a carico immediato nacque in Italia alla fine degli anni 50 anche grazie al dottor Stefano Tramonte che intuì i punti deboli degli impianti allora in uso. Introdusse un disegno specifico per il carico immediato e per primo utilizzò il titanio anticipando il dottor Branemark.
Limplantologia Italiana arrivò al suo culmine con lintroduzione della saldatrice endorale, vanta quindi unesperienza cinquantennale nel carico immediato e la tecnica dellelettrosolidarizzazione è tuttora insegnata anche dal dottor Silvano Tramonte, docente al corso di implantologia elettrosaldata delluniversità di Chieti, sovente allestero per lezioni magistrali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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