Riabilitazione: quando l’acqua aiuta a guarire

I trattamenti sotto la guida del fisiatra sono uno dei fiori all’occhiello della struttura San Raffaele Pisana: si tratta di cure particolari e personalizzate. Si inizia con la idrochinesiterapia ovvero la riabilitazione in acqua, particolarmente utile nel ridurre il grado di contrazione muscolare associato alle cefalee croniche. In piscina c’è un sistema di telecamere a circuito chiuso, subacquee e non, che rimandano le immagini su uno schermo in cui il paziente può controllare la corretta esecuzione dei propri movimenti. La riabilitazione neuromotoria prosegue con la massoterapia, la rieducazione posturale e i trattamenti osteopatici. Nel corso delle cure viene di continuo monitorata la qualità della vita del soggetto con test che servono a quantificare il dolore, il tipo di sonno, l’eventuale stato di depressione o ansia e quando si arriva alle dimissioni, il malato non viene mai perso di vista: ci sono, infatti, corsie preferenziali di accesso ambulatoriale per far sì che, senza fare code, possa ritornare ai controlli con una cadenza regolare. In tutte queste occasioni il team riabilitativo rivaluta il suo stato di salute.
L’idrochinesiterapia è basata sui movimenti (kinesi) in acqua (idro) che, sostenendo gran parte del peso, favorisce l’esecuzione degli esercizi. L’azione antigravitazionale dell’ambiente acquatico, consente infatti un alleggerimento del corpo. Di conseguenza, è possibile eseguire dei movimenti che altrimenti potrebbero risultare difficili o impossibili. Un ruolo fondamentale è quello della temperatura dell’acqua, portata di solito a 32-35 gradi. Il calore favorisce, infatti, l’innalzamento della soglia del dolore, il rilassamento muscolare e migliora il flusso circolatorio linfatico. È una terapia molto utilizzata nella medicina fisica e in riabilitazione e ha già dimostrato la sua utilità in caso di patologie reumatiche (artrosi, artrite reumatoide, fibromialgia) ma anche dopo la sostituzione del femore. Ma c’è di più. I fattori psicologici connessi all’idroterapia sono importanti tanto quanto quelli pratici. La fluidità dell’acqua evoca sensazioni piacevoli sulla pelle, migliora il benessere e aiuta a instaurare rapporti amichevoli con gli altri partecipanti.
La piscina dell’Irccs San Raffaele riveste una grande importanza per la riabilitazione. Usata nel percorso di recupero dai portatori di protesi all’anca e al ginocchio, è un valido supporto anche nella cura delle cefalee croniche.

Ma non aspettatevi una struttura olimpionica: una piscina ad hoc deve favorire il rilassamento e permettere il monitoraggio dall’esterno, fase per fase. La terapia in acqua accelera il recupero indipendentemente dall’età.

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