È nato il 26 ottobre 2007, ma il Circolo della Libertà Santa-Portofino s'è presentato ufficialmente alla città solo pochi giorni fa. L'appuntamento conviviale al ristorante «Da Beppe» di Beppe Achilli, sala fitta, persone che vogliono sapere chi-fa-che-cosa e perché. Non a caso a ridosso delle amministrative del 2009 e a latere della battaglia incrociata a Palazzo. L'esordio della vulcanica Patrizia Lupino, presidente del Circolo, che aggancia gli occhi e motiva l'urgenza di ritrovarsi per produrre idee. Funzionario comunale, attiva in corsi di formazione in tutta Italia con Dea (Demografici Associati), Lupino fa la conta degli oltre cinquanta iscritti e insiste: «Siamo un'associazione di cittadini che svolgono iniziative di tipo politico, sociale e culturale: dalla formazione politica dei giovani alla presentazione di libri». Focus sullo sviluppo economico locale, «con un rinnovamento che parta dal basso, dalla gente: una buona amministrazione deve accettare le sfide. Oggi manca strategia e programmazione». Non le piace la bagarre politica in corso a Santa e i personalismi che agitano la cosa pubblica. I commensali annuiscono mentre riconosci imprenditori, commercianti, avvocati e notai. Ci sono i giovani, «figli delle famiglie storiche di Santa. E c'è un vuoto politico da riempire». Il ritornello gira già sul toto-sindaco, «e se fosse donna?». Inevitabile parlarne con il movimento che fa capo a Michela Vittoria Brambilla. La conversazione si anima, sul tavolo neanche tanto metaforico, finisce l'indigesto: piscine comunali, il Covo che fu, chissà se sarà e nelle mani di chi, e la faccenda posteggi che stuzzica una prima azione congiunta: «Come Circolo chiederemo all'amministrazione di abbassare la quota di 2.50 euro l'ora che bisogna pagare per parcheggiare a Santa».
Poi la sterzata su azioni programmatiche che puntano sul turismo potenziato nella conoscenza, valorizzazione e comunicazione del territorio: «se il turismo passa attraverso la valorizzazione dell'olio del frantoio dove investiamo cifre considerevoli, non va bene. È necessario destagionalizzare e coinvolgere capitali privati perché la città non viva solo nei tre mesi estivi». E ancora: «L'immagine passa attraverso le piccole cose, la gente mi ferma, sottolinea, critica. Prendiamo gennaio: manifestazioni in calendario? Zero. Non c'è giusto approccio mentale né competenza». Voci che s'intrecciano e il timore di perdere terreno e identità; mentre s'abbozzano le caratteristiche del futuro sindaco: «Conoscenza amministrativa e amore per la città». Un po' retorica? «Macché, il cambiare mentalità vale per chi amministra, ma anche per i cittadini. È fondamentale recuperare l'orgoglio d'appartenenza». Poi Marcella Caprile, tesoriere e segretaria, che ribadisce: «Dobbiamo ricondurre i giovani alla buona politica e far sì che l'indirizzo non sia verticistico, ma arrivi dalla gente».
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