Riforme, D'Alema: "Raccogliere la sfida del Pdl"

L'esponente Pd applaude a Fini: "Il centrosinistra deve raccogliere la sfida lanciata su una stagione costituente". Ma Bersani: "Demolite le architravi del governo". Franceschini: "Berlusconi non si candidi alle Europee". Casini attacca: "Non ci piace un uomo solo al comando"

Riforme, D'Alema: "Raccogliere la sfida del Pdl"

Roma - "Credo che il centrosinistra dovrebbe raccogliere la sfida lanciata oggi da Fini su una stagione costituente" per affrontare le grandi riforme necessarie al Paese, "a partire dal pacchetto Violante, come indicato dallo stesso Fini". Massimo D’Alema, ai microfoni di SkyTg24, non si tira indietro e si dice disponibile ad un confronto sulle riforme, come oggi auspicato dal presidente della Camera nel suo intervento al congresso del Pdl.

L'apertura di D'Alema a Fini Il discorso di Gianfranco Fini è stato "interessante" e il centrosinistra dovrebbe "raccogliere la sfida che Fini rilancia" a mettere mano a "riforme condivise". Immediata la reazione - a caldo - di D'Alema al discorso del presidente della Camera al congresso del Pdl. Quello fatto da Fini è, infatti, sembrato all'esponente democratico "un discorso interessante", anche "per il rilievo della sfida in positivo che Fini lancia". "Penso anch’io che il Paese abbia bisogno di una stagione costituente, e finora il principale ostacolo - ha poi sottolineato D’Alema - a che si realizzasse è stata la destra, che ha voluto cambiare le regole da sola attraverso forzature". Non solo. Anche in materia di biotestamento sembra esserci convergenza: "Fini è un uomo che ha alcune idee politiche fondamentali molto diverse dal partito a cui oggi si è rivolto".

Franceschini a Berlusconi: "Niente Europee" "Berlusconi annunci domani che, come gli altri 26 capi di governo europei suoi colleghi, non si candiderà alle elezioni europee". Il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha invitato il premier Silvio Berlusconi a seguire l’esempio degli altri capi di governo europei e non si candidi alle elezioni di giugno "perché la legge lo costringerebbe a dimettersi appena eletto", argomenta il segretario del Pd. "Nei prossimi mesi - aggiunge Franceschini che si trova in visita in Cile - eviti dunque di impegnare il suo tempo in comizi elettorali e si occupi invece della crisi e dei problemi degli italiani".

Bersani: "Demolite le architravi del governo Berlusconi" "Ma cosa rappresentano di fatto le parole di Fini se non una clamorosa bocciatura delle principali misure del governo?", ha sottolineato Pier Luigi Bersani del Pd a proposito dell’intervento di Gianfranco Fini al congresso del Pdl. "Dall’immigrazione al testamento biologico, dall’economia alle misure anti-cristi, abbiamo assistito - ha incalzato Bersani - allo smontaggio degli architravi delle politiche di Berlusconi. Prima dinanzi all’inerzia dell’esecutivo sul fronte crisi ha auspicato gli Stati generali dell’economia con tutte le parti sociali. Poi il presidente della Camera ha bocciato i principi stessi delle norme in tema di immigrazione inserite nel pacchetto sicurezza, fino arrivare ad oggi con la sconfessione delle legge sul biotestamento". "Si è alzata oggi - ha concluso Bersani - un’autorevole voce all’interno della maggioranza che non va derubricata come una semplice dialettica congressuale".

Casini: "Non ci piace un uomo solo al comando" "Abbiamo un parlamento di nominati, che è un Parlamento che ha il problema di non disturbare il manovratore". Parlando alla platea del terzo congresso cittadino del partito di Catanzaro, il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, ha apiegato che l'Udc "non può pensare all’idea politica che coincide con quella di un uomo solo al comando". "L’idea che Berlusconi ha della politica e del Paese la rispettiamo ma la nostra è diversa - ha chiarito il leader dell’Udc - noi lavoriamo per il futuro del Paese, non abbiamo bisogno di rivendicare uno spazio al centro". Nel suo intervento ha poi criticato la sinistra perchè "così com’è in Italia farebbe governare Berlusconi per i prossimi cento anni".

Finocchiaro: "Da Fini rispetto per opposizione" "Oggi abbiamo sentito dal presidente della Camera parole ben diverse da quelle che Berlusconi ieri ha usato nei confronti dell’opposizione". Secondo Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, "Fini ha avuto un grande rispetto e una doverosa attenzione al tema delle riforme condivise". "È stato del resto il Partito Democratico, a inizio legislatura, a rilanciare la necessità di mettere mano ad una stagione costituente.

I modi e le forme andranno discussi in Parlamento, unica sede legittima, dove il Pd ha già presentato una serie di proposte sulle quali la parte più responsabile del centrodestra ha dimostrato grande attenzione - ha concluso la Finocchiaro - oggi al congresso del Pdl è arrivata finalmente la politica dopo che ieri abbiamo assistito ad un dejà vu propagandistico ormai desueto". 

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