Negli ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso dell'effetto detossinante del carbone vegetale su pelle e capelli a tendenza seborroica. In commercio si trovano cosmetici a base di questo principio attivo per tutte le tasche e di varie tipologie. Sieri, maschere, scrub che promettono di purificare cute e cuoio capelluto in maniera efficace e contemporaneamente delicata. Cosa c'è di vero in tutto ciò? Scopriamolo insieme e ricordiamo, altresì, che il carbone vegetale contempla innumerevoli altri usi. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Cos'è il carbone vegetale
Il carbone vegetale, che si presenta sotto forma di una polvere nera molto sottile, di bastoncini o di compresse, è un prodotto di origine naturale apprezzato sin dall'antichità. Si ottiene dalla combustione senza fiamma di differenti tipologie di legno (salice, betulla, bambù, pioppo) e dei resti della frutta a guscio (noci, cocco).
Il materiale viene portato a temperature molto alte, addirittura 500 gradi. Tale operazione simula ciò che avveniva secoli fa quando i materiali legnosi decaduti in maniera naturale fra i substrati di terreno e rocce erano sottoposti a notevoli compressioni.
Successivamente il carbone vegetale subisce un'ulteriore combustione senza fiamma diretta ma in presenza di vapore acqueo, ed è proprio l'umidità che gli permette di "attivarsi", divenendo così poroso e capace di assorbire numerose sostanze con le quali entra in contatto. E, come adesso vedremo, è proprio questa la proprietà principale sfruttata in ambito cosmetico.
Le proprietà del carbone vegetale
Affermare che il carbone vegetale è in grado di assorbire in maniera notevole una gran quantità di sostanze significa, da un punto di vista strettamente chimico, che esso si lega alle stesse e le trascina via grazie alle sottili particelle granulose di cui è composto. Agisce, dunque, come un vero magnete naturale. Ecco perché, se usato in un prodotto destinato alla cura di pelle e capelli, può:
- Eliminare l'accumulo di sebo e altre tossine;
- Tenere sotto controllo le manifestazioni acneiche;
- Contrastare la comparsa di brufoli e punti neri;
- Donare lucentezza alla cute;
- Eliminare le cellule morte dal cuoio capelluto;
- Rendere visibilmente più sana e voluminosa la chioma.
Una delle particolarità più interessanti del carbone vegetale è la sua estrema delicatezza. Nonostante l'effetto detox, si comporta gentilmente, quindi non provoca irritazioni, arrossamenti e il temuto effetto rebound.
Il carbone vegetale e la pelle mista e grassa
La pelle mista e quella grassa hanno una caratteristica in comune: la seborrea. Nel caso della cute mista l'eccesso di sebo si localizza nella zona T (fronte, naso, mento), mentre le altre aree (bordi del viso, guance, angoli del naso, contorno occhi) sono normali oppure secche. Altre manifestazioni peculiari sono i pori dilatati, i brufoli, i punti neri, le macchie post infiammazione. La pelle mista riconosce differenti cause: predisposizione genetica, carenza o elevata concentrazione dell'enzima 5-alfa reduttasi, eccessiva detersione, uso di cosmetici aggressivi che alterano il film idrolipidico dell'epidermide.
Si parla, invece, di cute grassa nel momento in cui la seborrea è distribuita in maniera uniforme su tutto il volto. Dall'aspetto untuoso e lucido e dal colorito spento, la pelle appare ruvida al tratto. L'irregolarità è data dalla presenza di pori dilatati, lesioni acneiche e vecchie cicatrici. Anche in questo caso le cause sono numerose: eccesso di corticosteroidi surrenali, di cortisolo e di progesterone, sindrome dell'ovaio policistico, dieta ricca di grassi, assunzione di cortisonici e di steroidi anabolizzanti, utilizzo di detergenti aggressivi e di scarsa qualità.
Che la pelle sia mista oppure grassa la parola d'ordine è purificare con delicatezza. A tale scopo sono utili creme, maschere ed esfolianti a base di carbone vegetale. In commercio ci sono molti prodotti a concentrazioni variabili, tuttavia è possibile preparare i cosmetici anche in casa. Ad esempio, per ottenere uno scrub si mescolano dieci dosi di polvere di carbone con quattro cucchiai di olio di oliva e un cucchiaino di miele. Il composto ottenuto si applica sul viso una volta a settimana.
Il carbone vegetale e i capelli grassi
Untuosi, spenti e ingestibili. Così appaiono i capelli grassi. La seborrea è quasi sempre provocata da un disturbo a carattere ormonale. Per la precisione si verifica in concomitanza con l'iperattività degli enzimi appartenenti alla famiglia delle 5-alfa reduttasi. Tuttavia a causare la pesantezza della chioma possono essere anche altri fattori: inquinamento, umidità, stress psico-fisico, alimentazione ricca di cibi calorici, malnutrizione, il fumo di sigaretta, la tendenza a toccare i capelli con le mani sporche. Attenzione, poi, all'uso di shampoo aggressivi che provocano l'effetto rebound.
Talvolta i capelli grassi si associano a una condizione nota come dermatite seborroica. Essa è caratterizzata da un cambiamento della composizione del sebo indotto da particolari microrganismi, come la Malassezia furfur o Pityrosporum. L'infiammazione del cuoio capelluto che migliora nel periodo estivo grazie all'azione rigenerante dei raggi solari, si manifesta con: arrossamento, prurito, papule di colore rosso-giallastro, diradamento dei capelli, cattivo odore, squame secche o untuose e gialle.
Il carbone vegetale è in grado di detossinare il cuoio capelluto asportando sebo in eccesso e cellule morte.
A tal proposito si possono utilizzare detergenti specifici o aggiungere la polvere ad uno shampoo neutro che dovrà essere utilizzato due volte a settimana. Se le lunghezze appaiono troppo secche è possibile idratarle con maschere fai da te a base di miele, olio di oliva o burro di cocco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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