Tra rincari e disoccupazione Che fatica andare avanti

Buona parte degli italiani devono fronteggiare rincari di ogni genere. Il prezzo della benzina sale. Intanto la disoccupazione cresce

Tra rincari e disoccupazione Che fatica andare avanti

Disoccupazione, tasse sempre più pesanti e aumento dei prezzi, a partire dalla benzina, sempre più cara. Sono tre problemi che affliggono buona parte del Paese. Certo, non tutti. Alcuni più fortunati continuano a vivere bene. Ma la maggioranza degli italiani soffre. E' una situazione difficile di cui la nostra classe politica deve farsi carico al più presto. Perché il rilancio può, anzi deve partire da alcune scelte lungimiranti, che ridiano fiato all'economia e fiducia alle imprese.

Un dato secco, una percentuale che spaventa quella fornita dall'Istat. Il tasso di disoccupazione giovanile (nella fascia d'età tra i 15 e i 24 anni) a novembre è al 30,1%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a ottobre e di 1,8 punti su base annua. È il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio delle serie storiche mensili). Complessivamente il tasso di disoccupazione a novembre tocca quota 8,6%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a ottobre e dello 0,4% su base annua. La crisi economica si è abbattuta con forza sul mercato del lavoro, non ci sono dubbi. Sono 670mila gli occupati in meno in Italia dall’aprile del 2008, inizio della crisi, al novembre 2011. Ad aprile del 2008 gli occupati erano 23.573.000, mentre a novembre 2011 erano 22.906.000. "Dopo i primi mesi del 2011 - spiegano i tecnici dell’Istat - in cui avevamo registrato un moderato recupero, ora l’occupazione scende e la disoccupazione sale".

Numeri che preoccupano

Sono 2 milioni e 142 mila le persone in grado di lavorare ma che attualmente sono inattive. La crescita dei disoccupati riguarda soprattutto la componente femminile. Nel terzo trimestre del 2011 il numero dei disoccupati è al 7,6%, un decimo di punto in più rispetto a un anno prima. Per gli uomini l’indicatore passa dal 6,8% del terzo trimestre 2010 all 6,7%, mentre per le donne sale al 9% dall’8,7%. A preoccupare ancor di più è l’incidenza della disoccupazione di lunga durata (quella che dura da oltre 12 mesi): raggiunge il 52,6% dal 50,1% del terzo trimestre 2010.

Benzina sempre più cara

La benzina brucia l’ennesimo record salendo oltre 1,74 euro/litro (precisamente a 1,742) e toccando punte massime di 1,802 euro/litro al Centro Italia. È quanto emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it.

Ma gli italiani, sempre più ingegnosi, si mobilitano alla ricerca di pompe "bianche" di benzina, quelle senza marchio (i cosiddetti distributori indipendenti, o "no logo"), dove è possibile risparmiare su ogni pieno. (leggi l'articolo).

 

 

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