Tornano a scrivere al sindaco Pisapia i residenti esasperati di piazza Angilberto, dove è nato un comitato spontaneo e dove ad aprile il questore Alessandro Marangoni era arrivato a chiudere «per problemi di ordine pubblico» un locale meta di bivacchi e risse continue. Una piccola tregua. In una situazione che si trascina da anni e con le serrande rialzate del pub in pochi giorni è tornata ad esplodere. Ieri l'assessore alla Sicurezza della Provincia, Stefano Bolognini (Lega) che si era fatto portavoce del comitato già ad aprile è tornato a chiedere un incontro urgente al questore. Mai residenti chiamano in causa il sindaco. «La situazione ormai è ai limiti della sicurezza - protestano -. ma Pisapia non ha mai risposto ad alcuna segnalazione nè richiesta di aiuto, ignorando i suoi doveri su un tema così importante come la sicurezza». Si sfoga una cittadina raccontando che il bar di piazza Angilberto «nonostante innumerevoli filmati dei residenti e tre chiusure temporanee, all'ultima apertura è già stato teatro di risse e accoltellamenti». Un locale «frequentato da prostitute, spacciatori, gente che si accoltella di notte ma anche nel primo pomeriggio». Il colmo, spiega, «è che prima la chiusura era prevista alle 22.30, ora è arrivato persino un "premio" visto che è stata posticipata a mezzanotte». La donna che protesta ha subito un tentativo di scippo l'anno scorso, non di sera ma «alle ore 18 e mi è andata bene che l'extracomunitario alle prime armi abbia mollato la presa senza aggredirmi».
Sicurezza e degrado. I negozi nelle vicinanze, gestiti da extracomunitari, permettono alla clientela di sedersi per terra, a piedi nudi, bevendo in strada, mentre i loro mezzi sostano in doppia fila indisturbati.
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