Antonio Risolo
Calato il sipario sul Boot Düsseldorf, il circus della nautica fa rotta verso la Florida per il Miami International Boat Show (13-17 febbraio). Il settore, tuttavia, è concentrato sulla nuova struttura associativa, Confindustria Nautica. Entro il 31 gennaio, infatti, i soci della disciolta Nautica Italiana dovranno confluire nel nuovo soggetto (ex Ucina), alle prese con il dossier piccola nautica, un tema che coinvolge tutto lo zoccolo duro della lunga e complessa filiera.
Vale la pena di ricordare che nel novembre scorso il consiglio direttivo di Ucina Confindustria Nautica aveva approvato la costituzione dell'VIII Assemblea di settore, dedicata a dealer, reti di rivendita e centri di assistenza nei settori natanti, imbarcazioni, motori e accessori. Un'opportunità voluta a tutti i costi da Piero Formenti, vice presidente di Confindustria Nautica e past president di Ebi: «Un atto storico per le opportunità che avrebbe potuto offrire, in termini di rappresentanza, assistenza e promozione, a tantissimi operatori del settore», ebbe a dire lo stesso patron dei gommoni Zar in quella occasione. In sostanza l'VIII Assemblea fa parte di un riassetto più generale dell'associazione confindustriale che mira a proteggere le preziose specificità della filiera.
Riflettori accesi, quindi sulla piccola nautica, una miriade di imprese che potranno finalmente affacciarsi alla ribalta internazionale di un settore in buona crescita. Quali i reali benefici dell'VIII Assemblea? I più svariati strumenti di supporto, rappresentanza, lobbying, informazione tecnica, normativa fiscale, strumenti agevolativi per micro e piccole imprese, formazione, rassegna stampa giornaliera, promozione delle attività e dei prodotti dei soci sui canali web e social di Confindustria Nautica, convenzioni per acquisto di prodotti e servizi. E grande attenzione alle richieste dei nuovi associati. Ma, come in tutte le novità, bisogna sempre fare i conti con chi non ci sta. Come Afina (Associazione Filiera Italiana della Nautica), circa 130 aziende del Sud, capitanata da Gennaro Amato. Una decisione incomprensibile per gli addetti ai lavori nel momento storico di un settore che si ricompatta.
Abbiamo chiesto perché allo stesso Piero Formenti il quale ci ha risposto con un laconico ma efficace detto rubato alla saggezza latina: «Ciascuno è l'artefice del proprio destino.
Noi continueremo a lavorare esclusivamente per il bene della causa. Libertà di azione e di iniziative per chi persegue altri scopi che nulla hanno a che vedere con l'associazionismo e la rappresentanza istituzionale».Più chiaro di così... A buon intenditore poche parole.
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