Ma chi ce lo doveva dire. Tu vuo’ fa’ l’americano, la profezia di Carosone è diventata realtà: sempre più italiani, grazie al cambio favorevole, fanno le vacanza negli Stati Uniti. Una barzelletta ai tempi della lira; una concreta possibilità nell’epoca dell’euro. Certo, lo sfizio di una villeggiatura a stelle e strisce resta appannaggio di un’élite, che però - complice la crisi del dollaro - tende gradualmente ad ampliarsi. Un più 36% negli ultimi tre anni raggiunto nonostante la burocrazia dall’effetto ammazza-entusiasmo: basti pensare alle snervanti procedure di sicurezza che precedono l’imbarco sui voli Usa e i tempi lunghi per il rilascio del passaporto digitale. New York resta la meta dei sogni, una Grande mela che in passato poteva essere addentata solo da pochi e selezionati fortunati (il più delle volte sposini in viaggio di nozze), ma che oggi non è più un frutto proibito. Su N. Y. il flusso turistico italiano ha registrato nel 2007 una cresciuto del 30% rispetto al biennio 2005-2006; stessa percentuale per Orlando, imprescindibile meta da cartolina per gli amanti della crema dei parchi giochi. Seguono le mitiche escursioni nel Gran Canyon, a Las Vegas, Hollywood e tutto quanto fa american way of life.
«Ma è tutta l’America a suscitare sempre maggiore appeal nei riguardi di noi italiani - spiega Barbara Calenti, della Nuance Communication, tra le maggiori esperte di turismo internazionale -. La Colombia, ad esempio, è una Paese che sta puntando in maniera particolare sui flussi stranieri. La politica del presidente Uribe punta molto sulla sicurezza e i risultati si vedono: Cartagena è una meravigliosa città sul mare dove turisti non corrono rischi e possono contare su hotel e infrastrutture di alto livello».
Ma gli italiani mostrano di gradire anche isole e arcipelaghi: gettonatissime Old Providencia e San Andres che, insieme ad altre otto Isole Minori, si trovano a 480 miglia a nord del Nicaragua, nel Caribe. Le spiagge principali di Providencia sono Aguadulce, Suroeste e Manzanillo, dove - raccomandano le guide turistiche - «bisogna fare attenzione agli alberi con le bacche rosse perché sono velenose».
Nessuno immagina i fondali di questi siti: esistono spugne di tale grandezza che ci si può addirittura entrare dentro. Nella Blue Valley a 30 metri c. a. si apre di colpo una parete a picco con ogni tipo di gorgonia e a 80 metri di profondità una caverna con gli squali. E per chi è alla ricerca di relitti vi è anche un galeone spagnolo affondato.
Nel 2000 l'Unesco ha dichiarato l'arcipelago di San Andrés, La Vieja Providencia e Santa Catalina come nuova Riserva mondiale della biosfera, denominata «Seaflower». L'arcipelago protetto comprende tre piccole isole abitate, diversi cayos, banchi corallini, atolli, un'area insulare di 57 kmq e un'area marina di 300.000 kmq, che equivale a più o meno il 10% del Mar Caribe.
Una stranezza? Tra maggio e giugno avviene la migrazione dei granchi e sono talmente tanti che a volte chiudono temporaneamente delle strade vicino alle spiagge per garantire il loro attraversamento.
Forse è anche per questi motivi che il 43% degli italiani ha deciso di andare in vacanza in un Paese straniero. Tra le motivazioni spicca la «possibilità di scoprire luoghi e culture diverse», seguita dalla «voglia di staccare completamente dallo stile di vita abituale».
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