La rivolta del couscous: l'Algeria è sotto assedio "Due morti e 400 feriti"

Continuano le proteste contro l'aumento dei prezzi dei generi di prima necessità. La capitale è spettrale: tutti i negozi chiusi e le strade deserte. VIDEO

La rivolta del couscous: 
l'Algeria è sotto assedio 
"Due morti e 400 feriti"

Algeri - E' la rivolta del couscous. Continua a salire la tensione in Algeria per le proteste contro il caro-vita che in questi ultimi mesi ha investito il Paese. Secondo le notizie della stampa locale, al momento, le vittime degli scontri con la polizia sarebbero almeno due  e gli agenti delle forze dell'ordine feriti più di 400. Una rivolta scatenata per il pane e la democrazia che sta contagiando tutto il nord Africa. Le prime sommosse si sono già registrate in Tunisia e, secondo molti osservatori internazionali, anche in Marocco potrebbero scoppiare delle sommosse. 

Le vittime Un uomo di 32 anni, hanno riferito fonti locali, è stato ucciso a Bou Smail, 50 km ad ovest di Algeri, mentre la stampa parla di un giovane di 18 anni morto a M’Sila, nell’est. Il diciottenne, riporta El Watan, è stato ucciso da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati da un agente. Fonti ufficiali non hanno ancora confermato le due vittime, mentre un primo bilancio del ministro dell’interno, Ould Kablia, parla di oltre 150 agenti feriti.

Algeri spettrale, paura nella Capitale Oggi, Algeri è semideserta e gran parte dei negozi, in particolare in periferia, ha preferito tenere le saracinesche abbassate. I blindati delle forze anti sommossa presidiano diverse zone della città, come il quartiere di Belcourt, teatro fino a tarda notte di una violenta guerriglia, mentre l’esercito è sceso in campo a Bab Ek Oued. Decine di giovani si sono scontrati a colpi di pietre, bottiglie e fumogeni con gli agenti che per tentare di disperdere i manifestanti hanno fatto uso di lacrimogeni e idranti.

Numerosi uffici postali, edifici pubblici, fabbriche e negozi, sono stati devastati nei tre giorni di scontri. Almeno 180 focolai di protesta, riporta la stampa, sono stati registrati da est a ovest, passando per la berbera Cabilia, fino all’Oasi di Biskra e a Tebessa, vicino a confini con la Tunisia.

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