Ha vinto il no. È stata bocciata la riforma del centrodestra. Era una proposta che rivoluzionava le istituzioni, il loro funzionamento. Era stata pensata, scritta, fatta dalla Casa delle Libertà perché le istituzioni del nostro Paese ne hanno bisogno. Perché la Carta costituzionale scritta nel 1948 ha bisogno di essere aggiornata. Esattamente come lItalia aveva bisogno, ed ha bisogno, di riforme nel campo delleconomia, del lavoro.
Perché nel 1994 e nel 2001 gli italiani capirono e votarono a favore delle riforme proposte dal centrodestra e, oggi, bocciano la riforma della Costituzione? Cosa cè di diverso?
Le riforme prima di tutto - vanno spiegate bene. Occorre far capire qual è lidealità che portano con sé, qual è il tipo di società e di Stato che si ha nella mente in positivo. Occorre anche spiegare bene quali sono i vantaggi concreti che esse comportano per i cittadini. Occorre, infine, difenderle da coloro che non le vogliono perché sono conservatori, perché preferiscono che le cose rimangano come sono e che non cambino. E la difesa è importante quanto la spiegazione perché, altrimenti, cè chi semina paura tra i cittadini e non cè niente di più facile che diffondere la paura del nuovo che, come si sa, molto spesso, viene preferito anche nei confronti di un presente non eccellente.
Il centrodestra ha fatto poco di tutte e tre le cose. E quello che ha fatto non lo ha fatto neanche tanto bene. Dallaltra parte hanno detto, Oscar Luigi Scalfaro in testa, che lItalia sarebbe andata in pezzi, hanno diffuso il terrore del nuovo e evidentemente ci sono riusciti.
Una riforma troppo identificata con la Lega. E più che leggere quello che cera scritto (e non sarebbe stato facile per tutti perché è una materia ostica, molto ostica) molti elettori non hanno votato perché non sono daccordo con la Lega più che con la riforma del centrodestra. Non vogliamo dire che questo sia un bene. Diciamo più semplicemente che è andata così.
Presentarsi nel 94, veramente un secolo fa, in Italia, con un programma politico ed economico liberale e liberista da molti fu considerata una follia. E lo sarebbe stata se non fosse stato spiegato agli italiani sia nel suo retroterra culturale, quello della libertà, sia nei suoi vantaggi per la vita quotidiana dei cittadini, che avrebbero avuto tutto da guadagnare e non da perdere in uneconomia più libera. Allora fu fatto. E nel 2001 fu rifatto. E funzionò allora come dopo lunghi anni di opposizione.
In più allora ci fu unità. Oggi non cè stata. LUdc ha lanciato il sasso. Ha fatto lavorare alla riforma Francesco DOnofrio ma poi, al momento del voto, è sparita quando non ha remato contro, Tabacci e Follini in testa.
E ora? Che succederà? Certamente il primo risultato è un bel massaggio cardiaco a questo governo che nei fatti già era in debito di fiato. Un governo che viene rimesso insieme, incollato, dallesito di questo referendum. Disposto da subito a cedere su un po di federalismo pur di portare dalla sua parte la Lega alla quale queste riforme interessano, da sempre, più di tutto il resto. Umberto Bossi in testa.
Tutti sono in testa a qualcosa. Non vorremmo mai che lunica cosa che rimanesse in coda fosse il povero centrodestra del quale ultimamente si curano in pochi.
Sarà ora di farlo. Son passate le elezioni. È passato il referendum. Tra un po passeranno anche le vacanze.
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