Rom, botte a barista, medici e infermieri

Massacrato di botte da due rom, prima nel bar dove si era rifiutato di servire ancora da bere, poi nell’ospedale che aveva raggiunto per farsi medicare. Pugni e calci che non hanno risparmiato neppure medici e infermieri del pronto soccorso, intervenuti a difesa del barista.
L’altra verso le 20 due nomadi del campo abusivo di via Magenta già mezzi ubriachi varcano la soglia di un bar di via Garibaldi, in pieno centro a Rho. Chiedono da bere e, dopo una prima birra, una seconda ed un’altra ancora, si ritrovano completamente ubriachi. Vorrebbero continuare senza limiti e ovviamente senza pagare il conto. Ma il gestore del locale pone un freno alla sbornia, rifiutandosi di mettere altri bicchieri sul bancone e pretendendo il saldo di quanto consumato. I due avventori prima lo insultano, poi gli saltano addosso e dopo averlo gettato a terra lo tempestano con schiaffi, pugni e calci. Un pestaggio in piena regola insomma.
Temendo il peggio il barista si dà forza e riesce a fuggire dal suo locale; a piedi corre verso il vicino ospedale dove raggiunge il pronto soccorso, pensando di essere al sicuro. Invece si sbaglia: i due zingari che gli sono andati dietro, lo raggiungono nella sala d’aspetto affollata di donne e bambini e con la forza tentano di trascinarlo all'aperto. Quando non ci riescono, decidono di completare l’opera di pestaggio già cominciata nel bar, infischiandosene degli altri pazienti.
Inizia così il secondo round che terrorizza i presenti e che fa scattare l’allarme. Qualcuno infatti telefona immediatamente ai carabinieri, mentre intervengono alcuni medici ed infermieri che provano a far cessare il pestaggio. Ma non bastano i loro camici bianchi a fermare la furia dei due rom ubriachi: calci e schiaffi raggiungono infatti anche i sanitari sino a quando finalmente giungono i militari che a fatica bloccano le due «furie» piene di alcool.

Portati in caserma i rom sono stati denunciati a piede libero e subito rimessi in libertà; dal pronto soccorso del nosocomio, dove non esiste un posto di Polizia, si è invece levata l’ennesima protesta relativa alla sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari.

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