Accoltellò il compagno della madre, assolta per legittima difesa

Nel 2017 una ragazza moldava era stata arrestata per tentato omicidio per aver ferito il patrigno. Gli avvocati hanno dimostrato che la donna era vittima di violenze da parte dell'uomo

Accoltellò il compagno della madre, assolta per legittima difesa

Dall’arresto per tentato omicidio all’assoluzione per legittima difesa. Tutto questo in poco più di due anni. Protagonista della storia una ragazza moldava che vive a Ostia. Gli inquirenti e i giudici hanno quindi riconosciuto che la donna viveva in un contesto fatto di aggressioni, minacce e maltrattamenti da parte del patrigno, un uomo di 42 anni condannato a 2 anni e 3 mesi più 10 mila euro di multa.

I fatti si sono svolti a inizio luglio del 2017. Il giorno 5 poco dopo mezzanotte il 118 aveva segnalato ai carabinieri che un uomo era stato ferito con un'arma da taglio. Si tratta di un cittadino rumeno, che vive insieme alla compagna moldava e alla loro figlia di 22 anni. Quest’ultima aveva colpito il padre al petto con un coltello da cucina. In precedenza i due conviventi stavano litigando e la lite era degenerata. Le due donne avevano raccontato che le discussioni erano molto frequenti tra loro e che il rumeno aveva tentato di aggredire la compagna.

Come riporta Roma Today, gli agenti non avevano creduto alla loro versione perché l’uomo aveva riportato gravi lesioni e così avevano arrestato la ragazza per tentato omicidio. Il giudice per le indagini preliminari aveva accolto la richiesta e la moldava era così finita agli arresti domiciliari. La misura cautelare è durata pochi giorni perché il contesto dei fatti era diverso, come dimostrato dagli avvocati della donna. I legali hanno rovesciato l’impianto accusatorio, aprendo un nuovo procedimento con relative indagini. Sono riusciti a dimostrare che tutto è nato in un ambiente di violenza verbale e fisica.

Nel pomeriggio del 4 luglio, il rumeno aveva aggredito la figlia perché non le aveva risposto al telefono e aveva accusata la compagna di tradimento. La situazione è quindi peggiorata in quanto l’uomo ha minacciato di morte le due donne, dicendo che prima avrebbe trovato qualcuno che violentasse la ragazza. Un episodio già successo varie volte in passato ma che la madre non aveva mai denunciato. Il 4 luglio però le violenze sono ancora più gravi. L’uomo aveva picchiato la donna e si era scontrato fisicamente con la figlia. Aveva inoltre provato a ferire la ragazza e poi aveva colpito la compagna in testa con un tablet.

A un certo punto la lite è stata interrotta perché il rumeno è rimasto ferito dal coltello. Grazie a questa ricostruzione, gli avvocati sono riusciti a dimostrare che si trattava di una storia fatta di maltrattamenti in famiglia. E il giudice ha condiviso questa versione.

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