Acqua e rifiuti, i dati che inchiodano Roma

Secondo una ricerca di Rete urbana nella Capitale si segnalano sprechi altissimi rispetto a Milano. Urge correre ai ripari

Acqua e rifiuti, i dati che inchiodano Roma

Secondo i dati emersi da una ricerca di Rete urbana, acqua e rifiuti evidenziano un livello altissimo di sprechi a Roma, rispetto a Milano e ad altre città metropolitane. Come riportato dal Corriere, ogni cittadino della Capitale produrrebbe annualmente una media di 558 chili di rifiuti, contro i 486 chili per abitante di Napoli e i 479 di Milano. Giuseppe Roma, l’autore della ricerca 'Una capitale sostenibile', presentata alla Camera di Commercio, ha spiegato tuttavia che la città Eterna ha in sé “tante popolazioni, compresi i turisti che nelle altre città sono in misura minore”.

Lazio ancora lontano dalle altre regioni

La differenza sostanziale non è però solo in questo, ma anche nella produzione di energia elettrica. Anche se negli ultimi dieci anni il Lazio ha triplicato l'incidenza delle fonti rinnovabili, che sono passate dal 9,4% del 2010 all'attuale 27,9%, la regione è comunque sempre molto lontana dai valori che sono stati raggiunti in altre regioni, e occupa il dodicesimo posto con 12.789 gigawatt/ora. Solo l'1,1% del totale è generato dall'eolico, il 13,9% dal fotovoltaico e per il 6,9% dall'idrico. Tralasciando un attimo l’immondizia e soffermandosi invece sull'efficienza della rete idrica, rispetto alle altre città metropolitane Roma mostra una dispersione abbastanza importante, perché la risorsa idrica immessa in rete viene regolarmente erogata in una quota del 54,9%, contro il 58,5% di Napoli e l'81,3% di Milano. La dispersione è quindi di circa il 45%. L’autore della ricerca è presidente di Rur, Rete urbana delle rappresentanze, e ha redatto il documento anche per volere di Alberto Civica, presidente del Cru, il Consiglio regionale Unipol.

Quali sono i problemi

“Secondo me bisognerebbe proprio prendere la sostenibilità come una guida per lo sviluppo futuro di questa città e non come un peso", ha sottolineato Giuseppe Roma. "Tutte le tematiche, dall'energia ai rifiuti possono generare lavoro e benessere, mentre oggi invece abbiamo pochissime energie alternative e produciamo moltissimi rifiuti. Per non parlare della mobilità dove la chiusura dell'anello ferroviario è ormai mitica”. A rispondere per prima è stata la presidente di 'Roma servizi per la mobilità', Anna Donati, che riguardo la chiusura dell'anello ferroviario ha affermato che l’obiettivo è ormai stato raggiunto, dato che ci sono le risorse ed è inserito nel Pnrr. Inoltre si parlerebbe anche di 50 milioni di investimenti per 50 chilometri di nuove ferrovie.

Una sfida per le aziende

La vicepresidente di Unindustria, Sabrina Florio, ha ricordato la sfida sostenibile delle aziende, e in particolare di quelle farmaceutiche, proprio come la sua, che hanno diminuito le emissioni del 30% e ridotto il consumo energetico del 59%. L’occupazione, pari al 61,6%, è invece tornata al livello del 2019. Monica Lucarelli, assessore comunale alle Attività produttive, ha fatto riferimento alle difficoltà di spesa dell'amministrazione che, per questo motivo, potrebbe richiedere l’arrivo di nuovi dirigenti tecnici.

È stato anche annunciato il rinnovamento dei treni regionali per 500 milioni e di altri 300 milioni previsti per l'efficientamento energetico anche degli edifici scolastici, oltre che di 20mila alberi piantati, da parte di Claudio Di Berardino, l'assessore regionale al Lavoro. “A Roma è tutto fuori scala. Dobbiamo affrontare i problemi anche partendo ai Municipi”, ha commentato Stefano Di Niola, segretario della Cna.

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