Ama compra terreni, il termovalorizzatore si avvicina?

Il consiglio di amministrazione di Ama S.p.A. ha dato l'ok per l'acquisizione di alcuni terreni destinati a ospitare nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, ossia il termovalorizzatore

Ama compra terreni, il termovalorizzatore si avvicina?

Martedì sera il Consiglio di amministrazione di Ama S.p.A. ha dato l'ok per l'acquisizione di alcuni terreni destinati a ospitare nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, ossia il termovalorizzatore, in una zona collocata a Santa Palomba, la borgata a sud di Roma, 10 ettari per circa 7,5 milioni di euro. “Il Consiglio di amministrazione di Ama S.p.A., riunitosi in data 18/10/2022, ha stabilito l'acquisizione di alcuni terreni destinati a ospitare nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti in un'area collocata a Santa Palomba (Roma). La decisione, già discussa dallo scorso Cda riunitosi il 30/9/2022, era stata rinviata per effetto della richiesta del presidente della commissione di valutazione che aveva manifestato la necessità di avvalersi di ulteriore documentazione tecnico - amministrativa. L'adempimento è stato completato e valutato nella riunione di ieri, consentendo così di definire l'acquisizione”, come si legge in un comunicato divulgato dalla municipalizzata.

Una nuova emergenza rifiuti

Strada però ancora lunga per l’impianto che sarà in grado di bruciare ogni anno 600mila tonnellate di rifiuti indifferenziati per creare energia e calore. Tra i piani del sindaco capitolino, Roberto Gualtieri, c’è quello di avere il termovalorizzatore, o almeno di provare ad aprire la prima linea dell’impianto, entro l'inizio del 2025, con il Giubileo in corso. Al momento ci sono però ancora problemi per quanto riguarda l’emergenza rifiuti, e l’arrivo del termovalorizzatore è ancora lontano.

Come riportato da Il Messaggero, a un dibattito della Cgil l'assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha fatto sapere:“Siamo alla vigilia di una nuova, ennesima emergenza a Roma perché quei pochi impianti che esistono si sono esauriti”. Le discariche di Albano Laziale e di Viterbo chiuderanno a fine anno, e ogni giorno arrivano dalla Capitale 900 tonnellate nella prima e 200 nella seconda. Come se non bastasse, il Tar ha bloccato la costruzione di un impianto di raccolta a Magliano Romano e difficilmente verrà ampliato l’impianto di Roccasecca. A breve il Lazio rischia quindi di non sapere dove mandare tutta l’immondizia che produce.

Lavori finiti nel 2027

Intanto le procedure per iniziare la costruzione del termovalorizzatore, fiore all’occhiello di Gualtieri, proseguono. La Vas (valutazione ambientale strategica) del piano rifiuti dovrebbe concludersi entro la fine di questo mese e l’inizio del prossimo. Sempre a novembre l’amministrazione farà richiesta alle aziende del settore sia di costruire e gestire il termovalorizzatore, che di garantire lo smaltimento dei rifiuti capitolini nei prossimi tre anni. Si stima che l'importo dei lavori sia almeno di 600-700 milioni di euro. A pagare sarà il privato che potrà poi recuperare i soldi spesi grazie alla tariffa pagata dal Comune per bruciare i rifiuti indifferenziati.

Chi vuole candidarsi ha tempo tre mesi per farlo e sarà il Comune a scegliere, entro tre mesi, il progetto vincitore al quale tutti i privati dovranno adeguarsi. Fatto ciò verrà indetta una gara per assegnare sia la costruzione che la gestione dell'impianto. Tutto dovrebbe finire entro il 2023. Poi dovranno partire i lavori, che non dovrebbero terminare prima del 2027.

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