Numerosi beni, per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro, sono stati confiscati ad alcuni appartenenti al clan dei Casamonica: nel provvedimento rientrano ville, società, bar tabacchi e persino una stazione di servizio. Il provvedimento, scattato sulla base delle indagini patrimoniali condotte dalla Divisione Polizia Anticrimine, evidenzia una notevole sproporzione tra i beni posseduti e i redditi dichiarati, nonché l'origine illecita dei proventi utilizzati per acquisire il patrimonio confiscato.
I soggetti colpiti dal provvedimento sono risultati coinvolti in organizzate ed estese attività usurarie e di esercizio abusivo del credito, nonché in condotte estorsive e di intestazione fittizia di beni, reati per i quali era stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere. Il 16 luglio 2021, in sede di giudizio abbreviato, il Gup presso il Tribunale di Roma ha emesso sentenza di condanna, tra gli altri, nei confronti di Guerrino Casamonica Pelè (10 anni e due mesi di reclusione), Cristian Casamonica (8 anni di reclusione), riconoscendo la sussistenza del clan Casamonica come associazione a delinquere di stampo mafioso. Nei confronti di Giuseppe Casamonica è in corso il dibattimento davanti al Tribunale di Roma.
Confiscata "Villa Sonia" con piscina, nella disponibilità di "Pelè", l'altra storica villa con piscina appartenente alla famiglia, nella disponibilità di Giuseppe Casamonica, ed una villa a Monterosi (VT). Due delle tre ville confiscate sono state assegnate per finalità sociali, una, in via Roccabernarda 8 è sede di un progetto per neo-maggiorenni, ex ospiti di case famiglie, gestito dalla Regione Lazio, mentre quella di Monterosi è stata affidata a quell'Amministrazione Comunale. Tra gli altri immobili colpiti dal provvedimento anche la villa in uso a Christian Casamonica e tre appartamenti situati a Roma e provincia. Il Tribunale di Roma, oltre a queste ville indicate, ha confiscato inoltre la totalità delle quote di 5 società di capitali, la totalità delle quote di 2 società di persone e 1 ditta individuale i complessi aziendali tra cui una stazione di servizio con bar tabacchi, situata a San Cesareo (RM), nonché un bar tabacchi a Montecompatri (RM), un contratto di concessione del godimento di un complesso immobiliare, con diritto di acquisto, un veicolo e oggetti preziosi per un valore di oltre 30.000 euro 10 polizze di pegno per un valore di oltre 30.000 euro e disponibilità bancarie per un valore di 65.000 euro presso vari Istituti di credito.
La precisazione di IP
"In riferimento alle notizie diffuse sulla stampa riguardo alla confisca di beni, avvenuto in provincia di Roma nell’ambito di un’indagine sulla criminalità organizzata per un valore di oltre 20 milioni di euro, inclusivi di un distributore di carburante, IP precisa che il distributore in questione non è di proprietà del Gruppo. Il rapporto di convenzionamento colori con il suddetto distributore è scaduto nel dicembre 2019 e non è stato rinnovato. Oggi, infatti, il distributore è identificato da altri marchi".
Le reazioni politiche
"Grazie alle forze dell'ordine che hanno confiscato al clan Casamonica altri beni per 20 milioni di euro - scrive su Twitter il sindaco di Roma Roberto Gualtieri - tra cui ville e diverse quote societarie. Una buona notizia per Roma e per tutti i cittadini. Andiamo avanti, tutti insieme, sul cammino della legalità e della giustizia".
"Confiscati al clan Casamonica beni per un valore di oltre 20 milioni di euro, tra cui ville e diverse quote societarie. Complimenti alla Polizia di Stato e agli inquirenti. Tolleranza zero per questi delinquenti", scrive su Twitter il leader della Lega Matteo Salvini.
"Confiscate ville al clan Casamonica per oltre 20 mln di euro - twitta il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti -.
Una vittoria di istituzioni e cittadini sulla criminalità organizzata. Grazie a Questura di Roma e Dda. Ora i beni tornino alle nostre comunità, la Regione Lazio ha già iniziato con una delle ville confiscate oggi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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