Chi pagherà il conto delle bollette mai saldate ad Acea? L’interrogativo, dopo il clamoroso blitz con cui l’elemosiniere del Papa ha ridato la luce agli occupanti dell’ex sede Inpdap di via di Santa Croce in Gerusalemme, rimane.
E non è questione di lana caprina. Stiamo parlando di un debito di 300mila euro che, pur volendo, gli inquilini dell’immobile non potrebbero saldare perché il decreto Lupi-Renzi impedisce di prendere la residenza nei palazzi occupati e, quindi, di regolarizzare le utenze. Secondo Matteo Salvini, a farsi carico dei debiti degli abusivi, dovrebbe essere proprio il cardinale Krajewski:“Conto che l’elemosiniere del Papa, intervenuto per riattaccare la corrente in un palazzo occupato di Roma, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate” . Parole alle quali il porporato ha immediatamente replicato, dichiarandosi disponibile a pagare per gli occupanti, sì, ma solo “da quando è stato riattaccato il contatore”.
Per alleggerire il cardinale dalla zavorra economica che Salvini gli ha addossato, su Internet, è già scattata una raccolta fondi che rimanda i donatori direttamente al sito dell’Elemosineria apostolica. A lanciare la campagna web per aiutare Krajewski a “pagare il debito elettrico dei poveri del palazzo romano occupato” è il Il Sismografo, sito d’informazione vaticana vicino alla Santa Sede. “Nel contesto della vicenda è uscita la notizia, senza conferma ufficiale ancora, che il debito sarebbe di oltre 300mila dollari – scrivono il direttore editoriale Luis Badilla e il coordinatore Robert Calvaresi –.
Il ministro degli Interni Salvini, commentando la vicenda, ha detto che spera che 'il cardinale paghi il debito', con il porporato che avrebbe riposto: 'Sono pronto'. Ebbene, per aiutare e sostenere il gesto del cardinale Konrad Krajewski, ecco come si può offrire un aiuto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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