C’è chi è uscito per "andare a cena da amici" e chi è stato beccato ad imbrattare i muri della stazione della metropolitana con la scritta Covid-19. Sono sei in tutto le persone denunciate ieri dai carabinieri a Roma per aver violato il decreto di Palazzo Chigi che ha esteso le misure restrittive in vigore nel nord Italia a tutto il territorio nazionale per contenere la diffusione del coronavirus.
Si rischia l’arresto fino a tre mesi, una sanzione di oltre 200 euro e, nei casi più gravi, la reclusione da 1 a 12 anni. Pene che evidentemente non hanno intimorito un 23enne romano, nato a Parigi, che, fermato mentre si stava spostando a bordo del suo scooter, ha mostrato ai militari l’autocertificazione. Peccato che la motivazione indicata sul lasciapassare era quella di "raggiungere l’abitazione di alcuni amici per una cena".
Cosa, che, ovviamente, è vietata dalle regole che puntano a limitare la diffusione del virus. Il giovane è stato denunciato a piede libero in base proprio all’articolo 650 del codice penale, che sanziona con il carcere fino a tre mesi o con il pagamento di un’ammenda, chi non osserva i provvedimenti emanati dalle autorità per ragioni di "giustizia, sicurezza pubblica, ordine pubblico o igiene".
Nel quartiere di Bravetta, invece, alla periferia ovest della Capitale, quattro persone, due originarie di Oristano, un romano e un tunisino sono stati fermati mentre bevevano e mangiavano insieme accomodati sui tavolini di un bar chiuso, come previsto dall’ordinanza. Senza rispettare, ovviamente, il divieto di assembramento e la distanza di sicurezza. Anche in questo caso, il momento conviviale è stato interrotto dagli agenti della locale stazione dei carabinieri. Quelli di Ponte Milvio, invece, sono dovuti intervenire a largo di Vigna Stelluti, dove un cittadino peruviano di 51 anni circolava in sella al suo scooter senza avere una "giustificazione legittima" per il suo spostamento, né tantomeno l’autocertificazione richiesta dal decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sul litorale romano ad essere denunciata è stata la titolare di un ristorante di Acilia, che non ha osservato l’obbligo di chiusura alle 18. L’attività è stata sospesa, il locale sgomberato e la donna è stata denunciata per "inosservanza dei provvedimenti dell’autorità". Non aveva con sé l’autocertificazione neppure una coppia di Cerveteri fermata ieri sera a Fiumicino, nei pressi di villa Guglielmi.
Il decreto di Conte non ha fermato nemmeno un gruppo di writer che si era introdotto all’interno della stazione della metropolitana di Vitinia per realizzare un murales improvvisato dedicato proprio al coronavirus.
Alcune scritte "Covid-19" erano già state impresse sui muri con la bomboletta spray prima che i tre giovani, tutti di Roma, fossero denunciati dai carabinieri per "deturpamento e imbrattamento di cose altrui".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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