Dove i balneari si scrivevano da soli le regole

Il sindaco di Sabaudia (Latina) indirizzava i controlli cercando di tutelare gli imprenditori suoi amici e protetti

Dove i balneari si scrivevano da soli le regole

Il potere dei balneari era così importante a Sabaudia che si scrivevano da soli le regole da applicare sulle spiagge. Questo particolare particolare è emerso dall'inchiesta ‘Dune’, la stessa che ha portato a 16 misure cautelari, e ha mandato agli arresti domiciliari il primo cittadino Giada Gervasi, determinando così la fine anticipata della giunta civica. Come riportato da Repubblica, i carabinieri sostengono che sembra quasi che “il Comune facesse scrivere un Piano edilizio ad un costruttore edile".

Non aveva pagato per 6 anni

Secondo gli investigatori la Gervasi, oltre a fare continue pressioni sui funzionari comunali al fine di evitare la revoca della concessione all'imprenditore Mario Ganci, titolare del lido ‘La Caravella’ nonché presidente del Sib, che non aveva tra l’altro pagato per sei anni i canoni demaniali, avrebbe anche lasciato che questi si scrivesse da solo l'ordinanza balneare. Parlando con il consigliere comunale Sandro Dapit, anche lui fermato, il sindaco ha detto: “Io chiudo la bozza di ordinanza ricevendo le loro osservazioni, dopo di che vado agli Uffici e gli faccio le loro stesse osservazioni”. Ganci, già conosciuto per le sue ripetute violazioni alle norme edilizie all’interno del suo stabilimento, come specificato dai militari avrebbe continuato e avrebbe anche ingannato per ben due volte il Tribunale presentando una falsa planimetria del suo lido.

Sempre la Gervasi in una conversazione con Emanuele Avagliano, presidente dell'associazione commercianti: “Alle proposte dei balneari... te lo dico, ho dato istruzioni a Palmisani e a Lauri che venissero accolte tutte” . Il primo cittadino aveva poi aggiunto che il Comune per loro era un portatore di servizi e che non dovevano scendere a patti con Mignacca, l’attuale segretario locale del Partito democratico, o altri. Solo con l'amministrazione. Secondo il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e i pubblici ministeri Valentina Giammaria e Antonio Sgarrella, a Sabaudia sarebbe stato creato un sistema fatto apposta per garantire il consenso elettorale e piccoli e grandi interessi. Al sistema avrebbero preso parte sia politici che dipendenti comunali e anche persone appartenenti alle forze dell'ordine.

Verifiche pilotate

Le indagini da parte degli uomini del Nucleo investigativo dell'Arma di Latina sono partite in seguito all'attentato del 24 giugno 2019 alla sede del Parco Nazionale del Circeo, l'Ente che da circa un anno asseriva che alcuni stabilimenti erano arrivati a occupare in modo abusivo anche alcune zone delle spiagge libere. Una task force per i controlli venne creata in seguito all’intimidazione, ma gli investigatori pensano che queste verifiche possano essere state pilotate. In ogni caso, nonostante alcune attività vennero colpite da sanzioni anche penali, non scattò quasi nessuna revoca delle concessioni e delle autorizzazioni. Furono 24 strutture balneari su un totale di 44 a essere ispezionate nel 2019. Irregolarità sono state riscontrate in dieci chioschi e sono stati fatti alcuni sequestri.

I militari hanno però notato che le verifiche venivano fatte in piena stagione nelle attività sul lungomare sud, mentre a settembre, con attività ormai in chiusura, sul versante opposto. La Gervasi avrebbe indirizzato i controlli “subdolamente”, cercando ogni volta di tutelare gli imprenditori a cui teneva.

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